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Giallo all'Olimpico, derby sospeso

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Tutto è cominciato all'inizio del secondo tempo, con le due squadre ancora sullo zero a zero. Improvvisamente dalle curve sono scomparsi gli striscioni, quelli biancocelesti come quelli giallorossi, e i tifosi hanno cominciato a urlare slogan contro le forze dell'ordine: un bambino di nove anni era stato travolto e ucciso da un'auto della polizia durante gli scontri intorno all'Olimpico. Una notizia atroce, shoccante che rischiava di provocare pesanti incidenti dentro e fuori l'arena calcistica. Subito è arrivata la smentita della Questura. Ma la tensione non è calata. Poi la voce che era morto un ragazzo di sedici anni, per un lacrimogeno che lo avrebbe colpito in piena nuca. Si cambia ancora versione, in una ridda di voci incontrollate: il sostenitore giallorosso sarebbe stato ucciso a manganellate, nel corso di scontri, prima della partita, fra tifosi e forze dell'ordine. C'è perfino chi parla di un piano studiato a tavolino, da alcuni gruppi dei settori più duri degli ultras, sia romanisti sia laziali, per creare destabilizzazione. L'arbitro Rosetti ha esitato solo qualche minuto. Ha parlato brevemente al telefono con il presidente della Lega Calcio Galliani. Poi la decisione: la stracittadina è stata sospesa. Tutti a casa. A nulla sono serviti gli appelli dei capitani delle due squadre per far tornare la calma: «State tranquilli e fate in modo che non succeda niente. Non è successo niente, questa è solo una partita di calcio, adesso torniamo a casa con calma e facendo attenzione», hanno urlato all'altoparlante Totti e Mihajlovic. In precedenza, il presidente della Roma Sensi l'amministratore delegato della Lazio Masoni, avevano diffuso un altro messaggio: «Ci dispiace per quello che è successo, ci auguriamo di vederci al più presto per rigiocare questa partita, state tranquilli». Ma che cosa era successo veramente? Una spiegazione è stata fornita, poco dopo, dalla stessa Questura: «È stata sparsa la voce un bambino era morto. Una notizia del tutto destituita di qualsiasi fondamento», ha detto un funzionario. «I tifosi più violenti hanno sfruttato questa circostanza per mandare a monte la partita - ha aggiunto - I giocatori non si sentivano sereni per continuare a giocare e l'arbitro ha deciso di fermare il gioco». La smentita della tragica notizia (ribadita in seguito anche dal 118) non ha impedito le violenze. E forse non avrebbe potuto. Prima ancora che la partita Lazio-Roma fosse ufficialmente rinviata, infatti, alcuni spettatori che hanno lasciato lo stadio hanno incrociato, nei pressi, decine di giovani che si stavano dirigendo verso l'impianto sportivo. Alcuni tifosi esagitati invitavano a non lasciare lo stadio perché, dicevano, «ora comincia il bello», riferendosi alla possibilità di scontri e tafferugli. «Forse so cosa è successo...». A parlare è un poliziotto che era in servizio allo stadio Olimpico, lato Curva Sud. «Durante gli scontri - ha raccontato - un bambino ha avuto un violento attacco di asma a causa del fumo provocato dal lancio dei lacrimogeni. Si vedeva poco o niente, lui si è sentito male ed è caduto a terra quasi svenuto prima di essere portato via di corsa. Non vorrei che i tifosi avessero travisato». D.D.M.

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