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In finale lo svizzero non lascia scampo a uno stanco Safin, «tradito» dal servizio Il russo si è arreso in tre set. Per il vincitore è il secondo Slam della carriera

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Invece ha vinto, come volevano il pronostico e la logica, lo svizzero Roger Federer, che il computer con lodevole anticipo aveva già promosso al numero uno da qualche giorno. Federer ha vinto in tre set dei quali solo il primo, non a caso concluso al tie-break, è stato equilibrato. Qualcuno potrebbe pensare che se Safin fosse riuscito a vincerlo la partita avrebbe potuto avere un esito diverso, io mi limito a pensare che sarebbe stata più lunga e più interessante ma che Federer l'avrebbe vinta lo stesso. Safin ha le sue buone attenuanti, non ultima quella di essere stato in campo, nel suo viaggio verso la finale, otto ore ed un minuto più del suo avversario, avendo lasciato per strada nove set contro due di Federer. Le cifre dimostrano nella finale Safin sia stato abbandonato dalla sua arma migliore, il servizio. Contro Agassi, in semifinale, Safin aveva servito 33 aces senza commettere un solo doppio fallo, ieri Safin ha servito 3 aces e commesso 5 doppi falli. Pur volendo considerare la bravura di Federer nella risposta (ma Agassi non era considerato il migliore del mondo in questo settore?) è evidente che senza l'aiuto del servizio Safin non avrebbe mai potuto sperare di rovesciare il pronostico. Il primo set ha avuto un andamento sorprendente perché per due volte, Federer nel terzo e nel settimo gioco, Safin nel quarto e nel sesto, hanno ceduto il servizio. Sul 6 a 5 in proprio favore Federer ha avuto due set point ma non è riuscito a sfruttarli per cui si è andati al tie-break. Anche qui i servizi sono stati smentiti nel senso che i primi quattro punti sono stati conquistati dal giocatore che rispondeva. Alla fine si è imposto Federer per 7 punti a 3 con Safin capace di raccogliere solo un punto su cinque servizi. Anche se il secondo set è stato deciso soltanto dal break subito da Safin nel quinto gioco la partita ha cominciato a registrare una sempre più accentuata superiorità dello svizzero che ha avuto una palla per il 5 a 2 e tre set point sul 5 a 3 prima di chiudere per 6-4. Valga, per spiegare meglio la situazione, questo dettaglio. Nel primo set Federer aveva conquistato solo un punto più dell'avversario (42 a 41), nel secondo set la differenza è salita a 13 punti (37 a 24). Sotto di due set, Safin appariva un giocatore battuto, oltrechè stanco. In conferenza stampa Federer non ha potuto evitare la domanda che tutti si stanno ponendo. Riuscirà il campione svizzero a realizzare quest'anno il Grande Slam, un'impresa che nessuno ha più compiuto dopo che c'è riuscito, per la seconda volta, nel 1969 il grande Rod Laver? È difficile, molto difficile, ha detto il campione svizzero che, ma questo lo aggiungo io, troverà le maggiori difficoltà al Roland Garros perché la terra battuta è la superficie sulla quale il suo talento potrebbe non bastare.

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