Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di MARINO COLLACCIANI LA PARTITA è finita da un quarto d'ora e il poker dell'Inter servito ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Ma Facchetti deve togliersi subito la giacca di massimo dirigente per indossare la sua mitica maglia numero 3, quella del Giacinto, per tornare a giocare in difesa. A rintuzzare un attacco imprevisto quanto proditorio. Portato avanti a partita conclusa, nello spogliatoio, da un giocatore nemmeno convocato perché infortunato. Il suo nome è Marco Materazzi (nella foto), il suo modo migliore per festeggiare la vittoria del neo-presidente è stato quello di sferrare un pugno (non si sa se un sinistro o un destro, ma forse il repertorio del difensore è ancora più vasto) a Bruno Cirillo, ieri avversario, ma suo ex compagno di squadra. La verità (non smentita ma solo parzialmente corretta dal difensore-pugilatore) arriva in diretta dalla «Domenica Sportiva» con il difensore del Siena che offre il proprio volto a una nomination di solidarietà: «Ecco quello che mi ha fatto Materazzi. Voglio dirlo a tutti, così la gente sa chi è questa persona». Così Cirillo denuncia l'aggressione subita nel tunnel dello spogliatoio dal giocatore dell'Inter, a bordo campo durante la partita nonostante non fosse neanche nella lista consegnata all'arbitro. Il difensore del Siena ha mostrato il labbro spaccato: «Durante la partita diceva a Kily Gonzales di "puntarmi" (il termine, nel gergo calcistico, presuppone la possibilità di poter scavalcare la marcatura in dribbling o in progressione, n.d.r.) - ha raccontato Cirillo - perché sono scarso. Poi nello spogliatoio mi ha dato un pugno e ora devo andare in ospedale. Il guardalinee ha visto tutto, ora vediamo cosa succede». La risposta di Materazzi arriva poco dopo, sempre in tv, mentre Facchetti ha già stigmatizzato l'episodio annunciando una multa al giocatore. «Mi spiace, sono cose che non dovrebbero accadere - l'esordio di Materazzi -. In campo c'era scappata qualche battuta di troppo, come però capita spesso, e ho visto arrivare lui da dietro: ho avuto paura e c'è stato uno scontro. In campo dicevo ai miei compagni di puntarlo perché è scarso? A me dicono tutti i giorni che sono scarso, ma da qui ad alzarsi dalla panchina e correre dietro a uno ce ne passa. Una cosa del genere non dovrebbe succedere, purtroppo però sono cose che capitano. Anche a me è successo, ma non ho mai detto niente. A Cirillo comunque chiederò scusa perché l'ho ferito, ma adesso è prematuro. Nei prossimi giorni ci proverò. Pagherò la multa che mi verrà inflitta dalla società, è giusto»,

Dai blog