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CAPITALIA declina l'incontro con la cordata di San Marino.

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Che ha rifiutato il contatto, non intende cedere il proprio 5,76% ed è pronto a partecipare all'aumento di capitale coinvolgendo nel discorso un altro azionista forte, chiamato a coadiuvare l'azione di Ricucci e Ligresti. I nomi più gettonati conducono a Merloni e Angelucci, recentemente protagonisti della vendita-Cofiri all'istituto di credito. Quindi non si aprirà alcun tavolo di trattativa con la cordata di San Marino, che cercava un punto d'incontro con la banca per entrare nel club a pieno titolo. Il gruppo non si ferma, rilancia e lunedì prossimo farà i nomi dei tre investitori celati dietro al progetto biancoceleste. Intanto ieri sera l'Ad Masoni, ospite di «Lazialità in tv» ha tratteggiato le strategie biancocelesti. «Aspettiamo con fiducia la sottoscrizione dell'aumento di capitale: ci servirà la copertura integrale per evitare di chiedere ulteriori aiuti al mercato. I contratti in scadenza? Li discuteremo solo quando inizierà la sottoscrizione. Ora stiamo cercando di rinegoziare il debito con il Valencia relativo all'acquisto di Mendieta. I tifosi-azionisti sono importanti, Mancini è un nostro patrimonio. La cordata? Non ho ostilità nei confronti di nessuno, se arriva un nuovo azionista mi dimetterò». Fab. Mar.

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