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«Ora pensiamo solo al Brescia»

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Ieri, per la Roma, l'uno ad uno contro l'Udinese all'Olimpico ha avuto un sapore decisamente amaro. «È stata una brutta partita». Questo il laconico commento del presidente Sensi, ma lo si era capito subito dal silenzio dei tifosi al fischio finale e dal fatto che Fabio Capello, prima di raggiungere i cronisti, ha tenuto a rapporto la squadra per circa un'ora nello spogliatoio. Intuibili i toni, meglio affidarsi alle parole del tecnico goriziano in sala stampa. «Un pareggio giusto per quello che l'Udinese ha fatto vedere in campo specie nel primo tempo - ha detto Capello - c'è amarezza in quanto il gol del pari è arrivato quando i friulani erano ormai calati ed avevano giocato la carta della disperazione mettendo in campo tre saltatori. Un gol arrivato grazie ad una deviazione e passato sotto le gambe di Samuel». Roma in campo con il modulo classico, ma la prima sostituzione è arrivata quasi subito. «A Carew girava la testa (anche lui alle prese con un virus influenzale ndr.), quindi ho messo Candela». Poi il cambio in corsa. «All'inizio il francese lo avevo messo in difesa, poi l'ho spostato più avanti. Cercavo un miglior fraseggio perché non avevo più attaccanti che davano profondità». Il tecnico giallorosso comunque non fa troppi drammi, d'altronde la sua filosofia è quella già espressa nei giorni scorsi («accettare le cose negative e non esaltarsi troppo per quelle belle»). «È un momento così, ma è inutile drammatizzare. Non siamo stati brillanti, ma dalle prossime volte giocheremo con la brillantezza di sempre». In ogni caso la vittoria del Milan fa piovere sul bagnato e fa pensare che contro i friulani sono stati solamente dei punti persi. «Non sono d'accordo. Se sono punti persi o meno lo vedremo alla fine del campionato non certo adesso». Allora il discorso si sposta sulla preparazione atletica dei giallorossi. «No, nella maniera più assoluta non avevamo messo in preventivo nessun calo a gennaio. Noi nel primo tempo abbiamo creato molto, nella ripresa un po' meno, ma l'avversario ha fatto una buona gara anche se secondo me meritava di pareggiare nel primo tempo, non alla fine. Poi, se si parla di infortuni, bisogna fare un discorso diverso: è un dato di fatto che abbiamo qualche giocatore non al meglio per situazioni varie». Capello, a fine gara, ha parlato a lungo con la squadra. «Ho soltanto detto ai ragazzi di non pensare a quanto è accaduto e di concentrarsi solo alla partita di sabato (a Brescia ndr.). Qualcuno avanza l'ipotesi che avere il fiato dei rossoneri sul collo serva da stimolo. «È meglio avere punti e basta». Le domande dei cronisti incalzano ed una in particolare si sofferma sui nomi che erano seduti in panchina. «Io credo che se la squadra gira bene, possiamo giocare alla grande con tutti quelli che ho a disposizione». I giocatori dell'Udinese, con Bertotto portavoce in sala stampa, hanno avuto molto da ridire, anzi si sono proprio arrabbiati sul gol annullato a Delvecchio. Ovviamente non per la decisione dell'arbitro che era a loro favore, ma perché SuperMarco aveva già dato vita ad una esultanza nonostante avesse colpito il pallone con la mano. «È stato ammonito, che volevano di più? Devo essere sincero, non ho visto il mio giocatore esultare, ero distratto perché ascoltavo un vostro collega a bordocampo che stava discutendo proprio su questa situazione». La domanda viene di conseguenza: gli arbirti? «L'ho detto già da tempo, non parlo dei direttori di gara, dobbiamo accettare tutte le decisioni e basta. Doveva espellere Pazienza e non lo ha fatto? Non parlo di arbitri».

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