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VERONA — Contento, magari anche qualcosa di più.

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«Siamo proprio una grande squadra - ha detto il numero uno - voglio ribadire una cosa: quella famosa parolina non la voglio proprio nominare, ma abbiamo le possibilità per arrivare fino in fondo in questo campionato, me lo auguro, come se lo augurano tutti i tifosi della Roma». Fuori dallo spogliatoio della Roma, la parola poi passa all'ultimo arrivato in casa giallorossa: Christian Chivu. È stato acquistato di nascosto per eludere la concorrenza, ha poi rischiato di dover andare via per un problema, risolto, legato al suo pagamento, si è fatto male ad una spalla prima del derby, ha preso una botta in faccia in allenamento, ma nonostante tutto sta pian piano scoprendo di far parte di un bel gruppo che sta viaggiando a gonfie vele e forse, non ci credeva neppure lui all'inizio di questa nuova avventura. «Dopo quattro anni in Olanda da capitano dell'Ajax, non era facile ambientarsi in una nuova realtà calcistica, specialmente come quella italiana e nella fattispecie come Roma». Ed invece il processo che per alcuni si consuma in una stagione, per lui si è decisamente accorciato. «Onestamente non me lo aspettavo. Questo romanista è un gruppo formato da tutti giocatori che in qualsiasi momento possono fare la differenza ed io sono proprio felice di poter giocare in questa squadra». Chivu viene chiamato il professore da alcuni e come tale ha avuto anche il tempo di studiare e trovare la ricetta per questo momento positivo dei giallorossi. «Sicuramente la nostra grande forza è l'umiltà. Siamo uniti ed umili ed in questo modo possiamo fare grandi cose». Luc. Col.

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