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Trap: si vergogni chi ride della mia fede

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Comunque si vergogni chi ride della mia fede». Trapattoni si sofferma a parlare anche della sua spiritualità quotidiana. «A Dio chiedo sempre la salute per me e per i miei cari. E lo ringrazio per il benessere del tutto gratuito: che mi ha concesso facendomi nascere in un determinato luogo e periodo storico. Lo dico sempre ai miei figli e ai calciatori: tu non hai nessun merito per essere quello che sei, per vivere in un contesto che ti permette di perseguire i tuoi obbiettivi. E allora: grazie per avermi fatto trovare qui! Questo i bambini lo capiscono subito. L'uomo contemporaneo trova il tempo per tutti gli hobby di questo mondo, allora perchè non per la preghiera?». All'intervistatore della rivista «Vita e Pensiero» che gli chiede se può dar fastidio riconoscere di dipendere da Dio, Trapattoni risponde così: «È proprio vero. Ma a un certo punto è anche semplice riprendersi: ho una testa che pensa, ho un cuore che batte, ho del sangue che fluisce in me: volete farmi credere che sia una casualità?».

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