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Coppa Uefa I giallorossi battono l'Hajduk grazie ad una prodezza di Cassano nel finale

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Roma all'ultimo respiro

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È questa l'unica giustificazione possibile per una Roma inconsistente, forse la meno brillante della stagione, che sbatte contro l'orgoglio croato del modesto Hajduk di Vulic e svolta la vittoria solo grazie all'estro di Cassano. Il barese entra nella ripresa, cambia la Roma che comunque a Spalato il prossimo 27 novembre non andrà a giocare una partita facile. Lì, per passare il turno Uefa servirà un'altra Roma: quella vera. Già, ma quella per adesso, è concentrata sul derby di domenica nel quale Capello perderà un pezzo importante per un cambio incredibile. Chivu va in campo per Lima (?) e dopo nove minuti s'infortuna. Sublussazione alla spalla e sette giorni di immobilità assoluta. Complimenti! E' Roma due Capello non ama chiamarle seconde linee, ma in campo scende un'altra squadra. Non c'è Totti, comodamante seduto in tribuna con la compagna Ilary. Slitta l'esordio stagionale di Tommasi in Europa perchè Capello dà nuovamente fiducia al giovan Mancini. Giovani anche nel mezzo, con De Rossi al posto di Dacourt e D'Agostino a fare la spola tra attacco e centrocampo, alla continua ricerca di palloni per le due punte Carew e Montella Avvio inguardabile In campo c'è solo la Roma, ma la squadra di Capello sembra avere il derby già addosso. L'Hajduk è poca cosa, ma si mette lì dietro, si difende anche con nove uomini contemporaneamente e in un modo o nell'altro riesce sempre a spazzare via il pallone. La Roma però, ci mette del suo, sbaglia molto sotto porta e gli mancano sempre gli ultimi metri per chiudere a rete un predominio a tratti imbarazzante. Tutte di marca giallorossa le azioni salienti della prima frazione di gioco, con la Roma che rischia una sola volta per un incertezza del giovane Zotti che rischia di macchiare la sua seconda uscita da titolare in Uefa: ma forse il giovane portere giallorosso è coperto da un compagno quando Krpan mette nel mezzo quel pallone rasoterra. La Roma non passa Ci provano tutti o quasi i romanisti e anche i croati almeno due volte vicinissimi all'autogol. La squadra di Volic a tratti è imbarazzante e la Roma forse s'innervosisce anche per questo. Almeno quattro le azioni nitide da gol della Roma nella prima frazione di gioco. Emerson (8') ruba un pallone a centrocampo, fa una discesa delle sue e mette al centro per la testa di Carew che svetta nella bolgia croata: ottima la reazione di Runje che chiude in angolo. Poi al 22' rigore non fischiato su Carew trattenuto in area da Neretvliak. Ma la palla è sempre lì davanti ai pali difesi da Runje: ancora Montella (37' e 40'), quindi la bella punizione di D'Agostino (42'): ma la Roma non passa. Il muro dei croati Davanti manca qualcuno che inventi qualcosa e Capello manda in campo Cassano per D'Agostino. La Roma cambia, gira meglio e si gioca praticamente tutta la ripresa a una porta sola. Ma la muraglia umana alzata da Vulic lì dietro resiste agli attacchi giallorossi complice anche il fischietto spagnolo che annulla a Cassano un gol regolare e non vede il secondo rigore a favore della Roma. Poi la beffa. Capello fa un cambio insolito, tira fuori Lima per Chivu: evidente l'esperimento che vede il rumeno sulla fascia sinistra a fare l'esterno. Nove minuti e il nuovo entrato s'infortuna: cade male nel contrasto con Blatnjak e si fa male alla spalla. Esce dal campo e lo portano di corsa a Villa Stuart per accertamenti. La prima diagnosi parla di sublussazione (30-40 giorni di stop, con una settimana di immobilità forzata). Addio derby. Poi la chicca di Cassano che mette la Roma qualche metro avanti ai croati ma non assicura nulla per il futuro: il 27 a Spalato sarà un'altra battaglia.

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