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I pugliesi sono di scena a Livorno, i partenopei cercano il primo successo stagionale a Treviso Il Pescara è ospite della capolista Atalanta Ternana e Torino vanno a caccia di riscatto

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Tocca ai biancocelesti fermare la capolista Atalanta. Si gioca, infatti, oggi (ore 20.30) la nona giornata di serie B, torneo che da domenica vede in testa gli orobici di Mandorlini. Giocando in casa, Gautieri e compagni potrebbero avere una buona occasione per allungare il passo. Al Pescara la possibilità di impedirlo. Gli abruzzesi, che con 11 punti navigano in acque tranquille, sono una squadra dai due volti. Imbattibile in casa (tre vittorie e un pari in quattro incontri), inconsistente (raccolto solo un punto su 12) lontano dall'«Adriatico». Ma il Pescara visto domenica contro il Torino è squadra in grado di mettere in difficoltà anche l'Atalanta. D'altronde, a Palermo i ragazzi di Iaconi sono stati sconfitti solo allo scadere e nessuno avrebbe gridato allo scandalo se fossero riusciti a strappare un pari. Iaconi è intenzionato a confermare la squadra che ha piegato il Toro, secondo i dettami del 4-2-3-1 con Minopoli e Luisi guastatori e Palladini, Cecchini e Giampaolo dietro all'unica punta Calaiò. Tifano Pescara la Ternana (che al «Liberati» riceve il Catania), il Palermo (che ospita la Fiorentina) e Torino e Cagliari, impegnate al «Delle Alpi» in uno scontro diretto che evoca ben altri palcoscenici. La nona giornata della cadetteria potrebbe portare anche cattive notizie per quattro allenatori sulla graticola. Sono Agostinelli (Napoli), Fascetti (Como), Tardelli (Bari) e Zeman (Avellino). Quattro uomini soli, quattro squadre nei guai, quattro situazioni diverse che potrebbero portare a clamorosi ribaltoni. Partiamo dal Napoli, ancora in emergenza in attacco. È ormai un mese che all'ombra del Vesuvio non si parla d'altro se non dell'arrivo di Gigi Simoni. Agostinelli ancora deve vincere una partita, avendo collezionato sei pareggi e due sconfitte. La stangata del giudice sportivo non l'ha aiutato, ma oggi, in casa di un Treviso reduce dalla batosta di Firenze, deve vincere. Di alibi non ce ne sono più. In caso di mancata vittoria, Naldi potrebbe decidere di esonerarlo subito o di aspettare la gara di sabato contro il Vicenza, ipotesi tutt'altro che peregrina vista la vicinanza degli impegni. Stesso discorso per Fascetti, che pare godere ancora di una certa fiducia. L'impegno a Vicenza è già di per sé ostico, inoltre il Como ha i difensori contati e una rosa mediocre. Completamente diversa la situazione a Bari, dove l'ultimo posto in classifica ha portato, oltre le proteste dei tifosi, anche un gran caos in società. Matarrese difende i suoi uomini, che sembrano alla deriva. «Ho un contratto, mi caccino», dicono l'allenatore Tardelli e il d.g. Regalia. Tecnico e dirigenti, Matarrese incluso, non sono esenti da colpe. Ma, si sa, è più facile cacciare un allenatore che ventiquattro giocatori e vari dirigenti. Così, in caso di nuovo passo falso a Livorno, a pagare dovrebbe essere solo Tardelli. Zeman, che pure è quello che sta peggio avendo conquistato solo due punti sul campo, pare invece destinato a conservare la panchina indipendentemente dall'esito del derby campano dell'«Arechi» contro la Salernitana. Casillo e il boemo si conoscono da tempo, dal Foggia dei miracoli. «Con Zeman anche in C», ripete Casillo, che, in estate, ha promesso al tecnico di non esonerarlo, a patto che non chiedesse giocatori. Ad Avellino però la tifoseria non ne può più. Due parole sull'Ascoli di Dominissini. Il tecnico marchigiano, vincendo a Bari, ha salvato la panchina e oggi, contro il Venezia, è chiamato a dare conferme. Completano il quadro Genoa-Albinoleffe, Messina-Piacenza, Triestina-Verona.

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