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di SIMONE PIERETTI IL CALVARIO di Cesar sembra non finire mai: eppure il giocatore stava ...

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Un colpo contro il Lecce il 31 agosto scorso lo aveva messo ko. Un pestone al collo del piede sinistro, secondo il sito ufficiale della società, ma di lì a qualche giorno il dottor Manzuoli in sala stampa svelava la vera entità dell'infortunio: infrazione del quinto metatarso del piede sinistro. Ieri il calciatore sudamericano ha riportato la frattura del quinto metatarso del piede sinistro durante la partita contro la Reggina valevole per il campionato Primavera. Il brasiliano rimane in campo per dodici minuti, poi accade quello che non ti aspetti. Durante un'azione sulla fascia sinistra, Cesar viene leggermente toccato all'interno del piede sinistro,che sollevato da terra cerca di addomesticare il pallone. Sbilanciato dal tocco dell'avversario, il numero 7 Carrozza, Cesar cerca maggior equilibrio caricando il tutto il peso sul piede mancino. In un'istante una smorfia di dolore compare sul volto del centrocampista, che con la mano si tocca la parte posteriore della coscia: in un primo momento sembrerebbe un problema muscolare. Cesar si porta ai margini del campo, si toglie immediatamente lo scarpino, capisce subito che qualcosa non va. Il problema è invece di natura traumatica, al piede sinistro, lo stesso che il giocatore si era fratturato in uno scontro di gioco con il leccese Rullo il 31 agosto scorso. Con le mani tra i capelli il brasiliano attende l'arrivo del dottor Bianchini, responsabile medico del settore giovanile e quello del massaggiatore Viganò, arriva anche il team manager Maurizio Manzini che di lì a pochi minuti lo accompagnerà per accertamenti a Villa Stuart. Nella casa di cura di Monte Mario, pochi minuti prima delle 16.00, accolto dal dottor Bruno Turchetta, il calciatore viene accompagnato nella sala raggi, dove la dottoressa Giannini effettua la lastra al piede. Pochi minuti più tardi arriva anche il dott. Vincenzo Affinito, cardiologo della squadra biancoceleste. Cesar esce dalla clinica alle 17.05, ha una tuta celeste indosso. Il calciatore sta sulle sue gambe, ma il suo volto è una maschera di dolore. Cammina a stento aiutandosi con una stampella, scuote la testa, poi sconsolato bofonchia poche parole: «Speriamo bene, ma questo infortunio adesso non ci voleva proprio». Cesar sale sul sedile posteriore della Mercedes nera, con la borsa del ghiaccio sul piede sinistro. L'infortunio è ben più grave di quello precedente: serviranno dalle sei alle otto settimane per un recupero ottimale. Per ricomporre la frattura potrebbe anche essere essere necessario un intervento chirurgico con tanto di pioggia gessata, ma lo staff medico deciderà soltanto nelle prossime ore la strada da percorrere per il recupero più immediato. Oltre al danno, la beffa, anche se di positivo resta il fatto che questa volta Cesar non è stato costretto ad attendere 13 giorni per venire a conoscenza della verità. E Mancini mugugna: il brasiliano ha giocato solo due gare ufficiali in questa stagione. Contro il Benfica in Portogallo, nel preliminare di ritorno di Champions League, con tanto di gol-sicurezza e quello spezzone di gara col Lecce, macchiato dall'infortunio al piede.

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