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Inzaghi spavaldo: «Vinciamo 2-0»

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Sulle scelte di Trapattoni. «Il tecnico non si discute: gioca chi è più in forma»

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«Io e Christian - ha detto Inzaghi - ne stiamo parlando in questi giorni, il nostro sogno per sabato sarebbe fare una rete a testa e regalare la vittoria-promozione all'Italia. Finora siamo andati a segno in coppia solo una volta in una amichevole, quella pre-Mondiale a Tokio in cui peraltro mi infortunai, ma mai in una partita ufficiale. Sarebbe bello quindi riuscirci in una sfida che mette in palio l'accesso ai prossimi Europei». Inzaghi esalta dunque se stesso e l'amico Vieri, attualmente con stati d'animo diversi per il rendimento delle rispettive squadre in campionato e appunto per quei quattro gol (la tripletta al Galles il 6 settembre scorso, la rete alla Serbia quattro giorni dopo) che hanno ridato lustro all'attaccante del Milan e alla sua storia in azzurro. «Al di là di chi segna, io e Christian insieme abbiamo sempre fatto bene. Come l'ho visto in questi giorni? Bene. Il derby? Lo ha digerito e comunque quando siamo qui non parliamo di calcio». Dopo le recenti brillanti performance, Inzaghi sarà fra i più attesi nella sfida con l'Azerbaigian e lo sa bene: in palio per lui c'è pure un prestigioso traguardo personale, gli basterà un gol per arrivare a quota 20 e raggiungere Paolo Rossi nella classifica dei cannonieri azzurri: «Sarebbe un onore e una immensa soddisfazione, Rossi è stato un grande campione e sappiamo tutti quello che ha dato al calcio italiano. Spero quindi di riuscirci. Ma non voglio sentir dire che dopo le ultime 4 reti mi sento di nuovo importante per la nazionale. E lo sarò anche se Trapattoni un giorno farà altre scelte come è giusto che sia visto che in attacco siamo tanti e tutti bravi. Nessuno ti regala il posto, te lo devi sempre conquistare e io mi impegno per riuscirci. È questo il segreto per fare bene». Contro Galles e Serbia il centravanti rossonero giocò insieme a Vieri e con Del Piero a sinistra, stavolta al posto dello juventino ci sarà Totti che giostrerà alle loro spalle: «Non cambia molto, fermo restando che per noi attaccanti giocare con campioni come Totti, Kakà, Rui Costa è una vera manna. Se i primi due sono simili? No, e comunque Francesco lo conosco da una vita, il brasiliano solo da pochi mesi». A proposito del romanista, in molti a cominciare da Trapattoni lo candidano per il Pallone d'oro, Inzaghi però la pensa diversamente: «Totti è bravo così come lo sono Vieri e Shevchenko. Ma, al di là del fatto che ho poca considerazione di questo premio dal momento che non è stato mai assegnato a gente come Baresi e Maldini, io lo darei a Paolo per quanto fatto l'anno scorso con il Milan e per la sua carriera». Non lo nascondo: mi piacerebbe molto diventare campione d'Europa». E quindi occhio all'Azerbaigian. «Guai sottovalutare questa partita, loro hanno battuto la Serbia e affrontarli alla leggera sarebbe un grave errore. Comunque non credo che succederà».

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