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I «ribelli» di B insistono Ricorso al Tar del Lazio contro l'allargamento

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Adesso ogni mossa è diventata una corsa contro il tempo al sempre più affollato «Tar dello sport». I presidenti «ribelli» che hanno congelato la B a 24 squadre ieri sono dovuti intervenire in tutta fretta per dare forza al loro piano d'attacco. Al Tribunale amministrativo del Lazio hanno presentato ricorso contro il decreto che prevede l'«allargamento», manovra legale giustificata dal fatto che la Federcalcio domani mattina ha all'ordine del giorno la modifica dello statuto federale (ma che richiederà una maggioranza comunque qualificata, un terzo per ogni componente dell'assemblea) introducendo sei punti di penalizzazione per chi ricorre ai tribunali ordinari violando la clausola compromissoria. Un modo dunque per bloccare il decreto «anti-Tar» e ricordare che i calendari li decide la Lega e non la Federcalcio per decreto, la strategia estrema per ribadire con fermezza che la pace è quantomai lontana e che indietro non si torna nonostante i piccoli cedimenti mostrati venerdì scorso in una arroventata assemblea straordinaria. I presidenti contestano nello specifico il comma 3.5 che come dichiara il capo dei «ribelli», Massimo Cellino, « è anticostituzionale e dà superpoteri a Carraro, attraverso la federazione, e alla giunta del Coni». L'attacco era scontato ma le conseguenze potrebbero provocare un «empasse» davvero pericolosa. Gli oltranzisti della B sono per lo scontro frontale (il repentino ricorso al Tar, controfirmato dai 18 club della cadetteria, lo dimostra) e fanno capire che lo spostamento dell'avvio del campionato al 7 settembre non è certo una semplice concessione di Galliani e Carraro. E non è del tutto improbabile che l'assemblea di Lega convocato per mercoledì prossimo deciderà di dilazionare un'altra volta l'avvio della competizione. Restano comunque all'interno qualche crepa perchè non tutti la pensano allo stesso modo. C'è chi è disposto ad accettare l'allargamento e modificare in parte il Lodo Galliani per il 2004 (istituendo 6 promozioni e quattro retrocessioni) ma come ribadito la scorsa settimana dalla federcalcio il format della serie B per quest'anno non si tocca. In questa caos si inserisce anche il Martina Franca che rivendica la B (ha perso i playoff di C ma il posto vacante è stato affidato alla Fiorentina) e non scenderà oggi in campo in occasione dell'esordio previsto allo stadio «Fadini» di di Giulianova contro i giallorossi di casa. La rinuncia a giocare la partita porterebbe allo 0-3 a tavolino a favore degli abruzzesi e ad una conseguente penalizzazione dei pugliesi in classifica. Ma la società si è fatta i suoi calcoli. E non demorde. Per rimanere in tema un grande striscione con la scritta «Carraro vattene» è stato esposto ieri sulla curva sud dello stadio Menti dai tifosi del Vicenza, poco prima dell'inizio della sfida amichevole con il Treviso. I supporter biancorossi hanno così espresso la loro protesta per il caos nel calcio dopo la decisione della Federazione di allargare la serie B a 24 squadre e la conseguente protesta dei club del campionato cadetto. Ieri la tifoseria vicentina era presente con una delegazione alla manifestazione di protesta inscenata a Milano durante l'assemblea di Lega. Luca Masotto

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