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Rigone: «Mai parlato di tangenti» L'indagato: Non sono un pentito ma soltanto un mediatore

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Non ho mai saputo nè parlato di tangenti pagate; non sono nè un falsario, nè un truffatore, sono solo un mediatore». Il broker anconetano Luca Rigone, coinvolto nello scandalo delle false fidejussioni per le iscrizioni ai campionati di calcio, smentisce decisamente le indiscrezioni di stampa su un suo presunto pentimento e supposte sue rivelazioni sul pagamento di tangenti nell'ambito della vicenda su cui sta cercando di far luce la magistratura. Ripercorrendo le ore concitate del 28 luglio scorso - ultimo giorno disponibile per la consegna della documentazione per le garanzie fideiussorie - negli uffici della Covisoc a Roma, Rigone ribadisce che «quando eravamo là con Landi qualche dubbio che qualcosa non andasse lo ebbi e ne feci cenno». «Quella società di Civitanova, la Sbc - continua il broker - era troppo piccola per garantire quegli importi. Però - conclude - ci dissero che andava tutto bene e allora...». Rigone è stato interrogato per quasi otto ore nella notte tra giovedì e venerdì dagli investigatori della Guardia di finanza di Ancona. Il broker è un personaggio chiave anche nell'inchiesta della procura di Roma sulle false fidejussioni per le iscrizioni al campionato. Rigone è stato sentito in particolare sulla rateizzazione di 1,6 milioni di euro di contributi Enpals sottoscritta dall'Ancona con la società San Remo. Le dichiarazioni del broker verranno ora messe a confronto con gli elementi raccolti durante le perquisizioni nelle sedi della San Remo in Italia, presso la «Rigone assicurazioni e l'ufficio del broker romano Paolo Landi, e con i documenti acquisiti negli uffici dell'Ancona calcio. Lo scopo delle Fiamme gialle è appurare se la polizza sia valida, come sostiene la San Remo, o no. Un lavoro che richiederà ancora qualche giorno di tempo. Ma la procura di Ancona non si ferma qui. Da tempo (un primo processo su presunte irregolarità contabili dell'Ancona tra il '96 e il '99 è già in corso a carico dell'ex patron Angelo Deodati) indaga a tutto campo sulla situazione finanziaria del club di via Maratta. Tanto che nei giorni scorsi altre polizze fideiussiorie della San Remo - relative agli adempimenti fiscali Irpeg - erano già state acquisite presso l'Agenzia delle Entrate cittadina. E il ruolo di Rigone può essere centrale anche in questo eventuale prosieguo delle indagini. Per il momento il suo interrogatorio può considerarsi concluso, e non è in programma a breve scadenza quello di Landi, ex direttore commerciale della San Remo.

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