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Stasera a New York la Supercoppa di Lega due mesi dopo la Champions (ore 21, Sky)

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Milan-Juventus Tempo di rivincita

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Juventus e Milan si trovano di fronte questa sera al Giants Staddium di New York per la finale di Supercoppa di Lega (diretta tv su Sky dalle ore 21). È il primo atto del 2003/2004, ma la mente non può non ritornare sulla sfida di settanta giorni fa all'Old Trafford di Manchester. La Juve sogna la grande di rivincita (anche per onorare la memoria di Vittorio Chiusano), il Milan vuole ripetersi, magari senza attendere l'appendice dei rigori. Come il 28 maggio tutto ruota attorno ad un nome e cognome: Pavel Nedved. L'ex laziale era stato il grande assente della sfida dell'Old Trafford, complice il cartellino malandrino rimediato nella seconda gara con il Real Madrid. Stavolta la «furia ceca» potrebbe non esserci a causa di un infortunio. Toccato duro da Keane nei minuti finali dell'amichevole con il Manchester, Nedved ha subito una forte contusione al perone della gamba destra: stringendo i denti, l'omino di ferro conta di esserci, non digerirebbe di mancare un'altra volta all'appuntamento con il diavolo, ma solo questa mattina i sanitari della Juve scioglieranno i dubbi. Il problema per Lippi è anche «peperino» Miccoli ha subito una botta nell'ultima uscita ed è in dubbio, mai come stavolta la Signora dovrà affidarsi al tandem Del Piero-Trezeguet, che a Manchester «toppò» chiaramente. Nessun dubbio, invece, per Carlo Ancelotti, visto che il Milan ha lasciato in Italia Rivaldo e Tomasson e quelli partiti per gli States sono tutti abili e arruolati. A iniziare da Shevchenko e Inzaghi, i due protagonisti della scorsa Champions League colorata di rossonero. Non è la prima volta che la Supercoppa emigra. Era già capitato dieci anni fa, quando Washington ospitò la sfida tra Torino e Milan (vincitore grazie ad un gol di Simone) per fare da antipasto al mondiale americano, mentre l'anno scorso erano stati i soldi di Gheddafi jr a convincere la Lega a far disputare in Libia il confronto tra Juve e Parma (2-1 per i bianconeri). Stavolta la scelta è stata figlia della trasferta oltreoceano organizzata da Juventus di Lippi e dal Milan di Ancelotti. In tempo di sport business si può anche sacrificare una bella fetta di preparazione estiva per volare negli Stati Uniti e giocare contro Barcellona e Manchester amichevoli che prevedono cachet di alcuni milioni di dollari. E se nel 1993 la sfida tra Milan e Torino avvenne nel più totale disinteresse dei media americani, stavolta i grandi quotidiani hanno dato risalto alla sfida tra la squadra italiana più titolata e quella del presidente del Consiglio. Per questo, sugli spalti del Giants Stadium non ci saranno solo i tifosi del Milan Club Berlusconi di New York e i loro «cugini» dello Juventus Club, ma pure tanti appassionati americani. Che sono pronti ad applaudire gli idoli nostrani. Il calcio sta scoprendo nuove (ricchissime) frontiere.

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