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TOUR: ALLO SPAGNOLO SASTRE LA TREDICESIMA TAPPA

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Lasciatasi alle spalle la scoppola rimediata nella crono, il texano ha vissuto un'altra giornata di stress ieri, all'arrivo del Tour sui Pirenei: Ullrich gli ha rosicchiato ancora 20" grazie ad una progressione nel finale, ed ora in classifica lo segue a 15". A questo punto non è dato sapere se Armstrong saprà invertire il trend e rimettere un fossato tra sé e il resto del gruppo, o se le sue difficoltà striscianti esploderanno in una crisi vera e propria, con annessa croce sopra il sogno di vincere 5 (e 6) Tour consecutivi. Il finale di tappa di ieri prometteva spettacolo, con due salite difficili vicine al traguardo: il Col de Pailheres e l'ascesa di Ax 3 Domaines, che si concludeva proprio all'arrivo. Il fatto che gli uomini della Saeco (priva di Di Luca, ritiratosi al rifornimento) tirassero per inseguire i 10 fuggitivi della mattina faceva pensare che Simoni finalmente ci avrebbe fatto vedere qualche numero dei suoi. Ma Gilberto s'è staccato non appena la strada si è un po' alzata. Il terzo presagio della tappa si manifestava al km 1 di salita, con un gruppo subito sfilacciato dalle trenate del Team Bianchi. Ci si attendeva chissà quali sfracelli, anche perché bastava guardare la faccia di Armstrong per capire che avrebbe preferito essere da tutt'altra parte. Ma nessuno ha saputo approfittare fino in fondo della sofferenza del campione, e così Lance si è potuto riprendere, per affrontare la seconda e ultima salita con maggior baldanza, non senza aver prima stoppato un paio di allunghi di Mayo. Mentre gli uomini di classifica si studiavano, gli spagnoli Sastre e Mercado partivano dal gruppo per inseguire il connazionale Rubiera, unico rimasto in fuga dal mattino. In tre andavano in bell'accordo, finché, sull'ascesa per Ax, Rubiera non è stato fermato dal suo ds: urgente attendere Armstrong, che aveva Heras e Beltran al lumicino e stava per rimanere solo. Così Rubiera ha accantonato i sogni di vittoria. La presenza di Rubiera non impediva a Vinokourov di attaccare ai 3 km. Mayo si era staccato ai 5, Hamilton ancora prima, Basso invece resisteva alla grande. Sulla progressione di Vino, Ullrich era il più lesto ad accodarsi, per poi andarsene da solo; Zubeldia riusciva a rientrare sul tedesco, Armstrong faceva molta più fatica e perdeva qualche secondo. Nulla di grave, ma abbastanza per sollevare il dubbio: che farà oggi la maglia gialla nella 14a tappa (Saint Girons-Loudenvielle, 191 km), con quattro colli di 1a e due di 2a categoria?

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