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di LUCA COLANTONI SODING — Pronti via, scende in campo la Roma nella prima uscita del ritiro austriaco.

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Parte con un 3-5-2 la stagione giallorossa e con qualche sorpresa. Ad esempio Montella non era nella lista sempre per colpa delle vesciche al piede, mentre Cassano e Delvecchio hanno cominciato dalla panchina ed in attacco, al fianco di Totti c'era il giovane Simonetta come punta centrale e D'Agostino più defilato sulla sinistra di un centrocampo formato da Mancini a destra, Tommasi e De Rossi al centro e Lima. In difesa invece, Zebina, Samuel e Chivu a proteggere Pelizzoli tra i pali. Nella ripresa spazio a tutti gli altri, ad eccezione dell'altro portiere Curci. Per la cronaca il risultato finale è stato di 6 ad 1 per la Roma, con doppietta di Totti e di Delvecchio, Tommasi e D'Agostino e rete di Hutter per gli stiriani. Insomma, questa prima uscita è servita a far capire che il modulo romanista quest'anno varierà a seconda delle situazioni di gioco. Capello inizierà con uno schema base e poi, come fosse un elastico, diventa un 4-4-2 in fase difensiva ed un 3-4-3 in attacco. Come le prove fatte in questi giorni al campo di Irdning, tutti gli uomini devono essere pronti a scalare e sovrapporre per rendere sempre fluida la manovra. Sui singoli, ovviamente l'analisi si sofferma prima sui nuovi. Chivu ha iniziato a parlare italiano e quindi riesce a farsi capire dai compagni. Il rumeno è ordinato, lineare, fa giocate essenziali, ma efficaci, Mancini si vede che è leggermente in sovrappeso, ma ha colpito un palo ed ha piazzato qualche cross. I giovani Simonetta Galloppa e Ajide si sono concessi gli assist per il primo gol del capitano e di Delvecchio, e come prima volta, basta ed avanza. Per gli altri, ottimo Totti oltre i gol e bel secondo tempo di Cassano che si è mosso molto bene. Errore di Pelizzoli sulla ribattuta del gol subìto, ma in mischia può capitare. Soddisfatto Candela: «Come prima partita stagionale non c'è male, con questo organico arriveremo lontano». Domani si bissa a Gmunden contro l'Hannover. Tommasi il sindacalista «Aver rinnovato il contratto per altri due anni, è un segnale che mi ha lanciato la Roma - ha detto il centrocampista - prima di accettare ho valutato la cosa insieme alla mia famiglia». Rinnovo, ovvero un esempio, che la società spera venga seguito anche dagli altri. «Non deve essere un esempio, la società ha proposto delle cose, poi bisogna capire le esigenze di tutti. Non ho mai usato il termine messa in mora». E se qualcuno poi non dovesse accettare il piano taglia stipendi? «Non credo sia stato presentato un piano generalizzato e quindi se firmi vuol dire che hai raggiunto un accordo, deve esserci la volontà delle due parti». Tommasi, sindacalista della squadra, ma al centrocampista questa etichetta piace poco. «Si dice così solo perchè faccio parte dell'Associazione Calciatori. La mia una immagine non positiva agli occhi dei tifosi? Si parla anche di calcio e dei primi giorni del ritiro. «La nostra mentalità non è mai cambiata, c'è voglia e consapevolezza di fare bene. Dobbiamo solo partire con il piede giusto perchè i mezzi ci sono. È nostro dovere puntare allo scudetto, ognuno di noi può dare qualcosa per raggiungere questo obiettivo. Come organico siamo da qualche anno quasi gli stessi, le motivazioni arriveranno perchè dobbiamo riscattarci». Arbitri, Palazzo, cambierà qualcosa? «Non credo, il nostro è un lavoro fatto di tante persone che parlano di calcio e quindi alla fine ci sarà sempre qualche piccola polemica. Quindi difficilmente cambierà qualcosa».

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