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Longo: «Su Stam decide la società»

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Tante, troppe le parole che negli ultimi giorni hanno alimentato le discussioni all'interno dello spogliatoio laziale. È stato un intervento deciso, determinato quello del numero uno biancoceleste che esce allo scoperto dopo aver ascoltato in silenzio gli argomenti dei suoi giocatori: «Il discorso tecnico prevarrà su qualsiasi altro tipo di argomento - dichiara il presidente del club laziale Ugo Longo - e la permanenza alla Lazio di Stam è appunto una questione tecnica. Ribadisco che la società non ha nessuna intenzione di privarsi di un fuoriclasse come Stam e quindi la questione di una sua cessione non si pone nemmeno. Chi ha deciso di sottoscrivere il piano-Baraldi ha fatto un passo decisivo e risolutivo nell'operazione di salvataggio della Lazio. Per questo i tifosi dovranno essere sempre grati a tutti coloro che ci sono venuti incontro aiutandoci a portare in salvo una società che era sull'orlo del fallimento. Ma vorrei tuttavia rimarcare che all'interno della nostra squadra non si faranno delle discriminazioni: anche chi ha deciso di non sottoscrivere il piano di salvataggio ha tutto il diritto di poter restare alla Lazio. Sarà necessario trovare al più presto una via d'uscita per risolvere questo tipo di problema, ma sarà la società ad indicare il percorso risolutivo da seguire». L'atmosfera all'interno dello spogliatoio è calda. La riunione di venerdì scorso tra i calciatori è almeno servita per mettere le cose in chiaro, adesso servirà trovare una via d'uscita per ripartire in tutta serenità. L'allenatore Mancini minimizza la situazione cercando di stemperare i toni di una discussione che si accende con il passare dei giorni. «Questo delle firme è un problemino - dice a voce bassa l'allenatore laziale - ma se si continuerà a parlare con questa insistenza del piano-Baraldi e di chi non ha ancora firmato il problema potrebbe ingigantirsi». Mancini cerca di cambiare discorso, ma l'interrogativo resta. La soluzione? «Bisognerà trovarla all'interno del gruppo, la situazione si sta gonfiando eccessivamente, la squadra rischia di risentirne. Fra un mese avremo il preliminare di Champions League e dovremo arrivare a questo appuntamento in maniera serena. Speravo di iniziare la stagione pensando solo al calcio giocato, purtroppo non è così». Il tecnico laziale è contrariato. Il suo sorriso che dodici mesi fa lo accompagnava in ogni intervista è un vecchio ricordo di un mister alle prime armi, e oggi che il ruolo di manager-allenatore lo responsabilizza maggiormente le preoccupazioni prendeno il sopravvento. «Il mercato è attualmente bloccato, per ora siamo fermi. Lopez? È un giocatore della Lazio e vorrebbe restare con noi. Ho dato la mia parola a Favalli: se troveremo una valida alternativa lo lasceremo andare». La società fa la voce grossa, Mancini cerca di minimizzare, ma i problemi restano. Essere al timone della Lazio non è una cosa semplice.

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