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AUTOSTIMA «Odio la mia vita».

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(detto da Kobe Bryant, star di basket dei Lakers di Los Angeles, arrestato l'altro giorno con l'accusa di aver violentato una diciannovenne) DIVINA COMMEDIA Kobe Bryant è cresciuto in Italia, parla benissimo la nostra lingua al punto che nel tempo libero legge la Divina Commedia. Gioca tenendo al polso il braccialetto identificativo della figlioletta Natalia Diamante nata sei mesi fa. È legato alla Nike con un contratto di 45 milioni di dollari. CAMPIONI «Roger Federer, l'ultimo vincitore di Wimbledon, è il più veloce e preciso sportivo elvetico degli ultimi otto secoli, dopo quel grande, insuperabile Gugliemo Tell». (Bud Collins, giornalista sportivo americano) RACCHETTE «Federer da ragazzo soffrì moltissimo per il tempo passato vicino a Losanna, lui di lingua tedesca, in mezzo ai «francesi». Suo padre Robert e sua mamma Lynette lo portavano ai tornei e lui spaccava le racchette quando le cose andavano male. I genitori non tolleravano questi comportamenti. Forse Roger ha imparato di più, sulla vita, in quei ritorni su un'auto in cui tutti stavano zitti». (Roberto Perrone) TUFFI «Ma come si permette quel ragazzo: va bene che è quasi tedesco, ma si tratta di plagio». (Becker su Federer che si era tuffato per recuperare con successo una palla impossibile, proprio come il Becker dei bei tempi). CADUTE Il caso di Tayler Hamilton che ha corso la seconda tappa del Tour de France nonostante una clavicola rotta. Altri episodi simili: Fiorenzo Magni, nel Giro del 1956, arrivò al secondo posto nella cronoscalata al San Luca con la spalla fratturata. Barthelemy si piazzò ottavo nel Tour del 1920 correndo con un polso lussato, una clavicola fratturata e un occhio perforato da un sassolino (glielo cavarono a Parigi dopo la corsa. Divenne così il primo ciclista con un occhio di vetro).

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