di OSCAR OREFICI DOPO cinque anni di purgatorio la Williams è tornata protagonista.
Così, strada facendo, la Ferrari, oltre alla McLaren-Mercedes, ha trovato un'altra temibile antagonista, addirittura più pericolosa se non avesse accumulato un congruo ritardo in classifica nella prima parte del campionato, in particolare in quella riservata ai piloti, con Ralf distanziato di 15 punti dal fratellone e di 8 da Raikkonen. La corsa di questo pomeriggio assume, dunque, significati importanti per i leader della Ferrari e della McLaren, ma anche per il più giovane degli Schumacher, il quale, in caso di vittoria, s'inserirebbe prepotentemente nella caccia al titolo, pur con l'handicap dell'attuale sistema di punteggio che non facilita né le fughe, né le rimonte. Comunque, la ritrovata competitività della Williams-BMW rappresenta la maggiore sorpresa di un campionato che sembrava dovesse vivere soltanto del confronto fra i due binomi: Ferrari-Schumi e McLaren-Raikkonen. Le difficoltà della Rossa erano già emerse nell'ultima gara e si aveva avuto modo d'intuirle in alcune di quelle precedenti, sia pure mascherate dalle vittorie di Schumacher, campione che, grazie al suo inarrivabile talento, può sopperire ai problemi del pacchetto tecnico messogli a disposizione da Maranello. Mal di gomme, è stata definita la malattia della Ferrari e questo è un dato di fatto, tanto che la Bridgestone per recuperare terreno nei confronti della Michelin, che, fra le altre, calza la concorrenza diretta, ha programmato degli importanti test nei prossimi giorni a Barcellona per provare dei nuovi pneumatici. Scaricare, però, soltanto sulle gomme la responsabilità del momento difficile che la scuderia del Cavallino sta attraversando significa bendarsi gli occhi. La F2003 GA è senza dubbio un progetto ben riuscito, il cui sviluppo è ancora in divenire, ma, complessivamente, non garantisce l'abissale vantaggio della monoposta schierata da Maranello la passata stagione. Al di là del fattore pneumatici, sia la McLaren, sia la Williams hanno fatto passi da giganti. La prima, pur non avendo ancora messo in pista la sua ultima creatura, Gran Premio dopo Gran Premio ha introdotto delle migliorie determinanti, mentre la seconda ha faticato più del previsto nella messa a punto della FW 25. Ora, però, sono entrambe delle realtà di cui avere timore. Nella bucolica Magny-Cours, perciò, la Ferrari dovrà limitarsi a contenere i danni, sperando anche in un contributo da parte di Barrichello facile a deprimersi nelle difficoltà. Poi, da Silverstone, fra due settimane, potrebbe ribaltare la situazione, con tanto lavoro fra le due gare e con l'apporto di una Bridgestone nuovamente all'altezza della situazione.