Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il presidente spara a zero su Batistuta, Moratti e avverte Capello: «Ha dieci giorni per decidere»

default_image

Roma, adesso è Sensi contro tutti

  • a
  • a
  • a

Franco Sensi ne ha per tutti e non fa sconti. Parte da Batistuta, venduto all'Inter nel mercato di gennaio. Ci va pensante. «È stata — spiega con il ghigno di traverso — un'operazione di rara furbizia. Sapevamo di dare un "fregatura" all'Inter, se poi loro se ne siano accorti o meno questo non lo so. Noi comunque l'avevamo fatta in quello spirito». Bene, poi il numero uno giallorosso affonda sul giocatore. «Non sono più legato a lui, è venuto come un soggetto che abbiamo pagato moltissimo. Ha iniziato bene, poi il secondo e il terzo anno è stata un'autentica debacle. Non dovrei dirlo perché si tratta di un professionista, ma quello li tra due mesi non lo vede più nessuno». I quattro acquisti Sulla campagna acquisti ormai alle porte Sensi sembra deciso. «Prenderò un centrocampista, un attaccante, un esterno e un difensore. Tutta gente di qualità, perché se prendo un giocatore lo voglio di classe... e se volete vi dico pure i nomi», ma la moglie Maria, presente all'evento, gli tappa velocemente la bocca. «I portieri? — continua instancabile il presidente giallorosso — Uno andrà via, poi abbiamo i due giovani Zotti e Paoloni che faranno numero». Sulla stagione Sensi non torna sui torti abitrali subiti dalla Roma quest'anno, ma è tranquillo per il futuro. «Siamo stati a quattro punti dalla salvezza, adesso abbiamo da giocare ancora otto gare... volte che non riusciamo a fare almeno quattro punti. La Roma farà il suo gioco senza sconti». Spiega il perché dello sblocco giallorosso. «Fisiologicamente a un certo punto ci hanno lasciato stare, erano tutti presi sotto dalla Federazione e dalla Lega. Adesso siamo liberi di esternarci, anche se il problema è solo temporaneo. Arriviamo a maggio, poi inizieremo a rifondarci. La Coppa Italia? Sarebbe una cosa in più un'occasione per giocare un'altra volta contro il Milan». Sul futuro Anche l'iscrizione al prossimo campionato non sembra preoccupare il numero uno giallorosso. «Vorrà dire che andremo a giocare un campionato di tre "pizze e piccoletti". Ma non me ne frega nulla, sono loro che non possono fare a meno della Roma. Siamo la squadra della capitale e Berlusconi ci deve pensare due volte prima di fare le cose. Se la Roma se ne va sono cavoli di Berlusconi. E poi il signor Agnelli è morto, non c'è più, questo lo sapete no...!? Io non sono tenero, posso abbozzare, ma adesso basta» Piattaforma tv e Lega Ancora nessun contatto con Murdoch & Co. «Fa parte di un progetto televisivo, può essere positivo anche per la Roma, solo che devono venire loro a trovarmi. Non sarò io a cercarli. Devono avere a che fare anche con la Roma. La Lega? Diciamo che la Roma Roma dovrà dare la sua opinione e stavolta sarà vera e condizionante. La B in 2 la vuole Moratti, che non ha mai vinto nulla e quindi si accontenta di due gironi a venti squadre». Capello, Totti e Vieri Sulla possibilità di una partenza di Capello Sensi ridacchia. «Sto tremando — dice sorridendo — Capello non mi ha detto nulla. Posso dire che ha due anni di contratto, e se entro breve tempo mi dice qualcosa io la prendo in esame, altrimenti resta. Se però in dieci giorni lui non dice nulla, Capello rimane alla Roma per i prossimi due anni e basta. A me comunque Capello: piace rimarrà». Chiusura di rigore sui due fenomeni del momento Vieri e Totti. «Vieri è uno che gioca e non gioca a me che me ne frega. È Totti la vera realtà del calcio italiano e lo ha dimostrato. Noi lo cureremo come una grande società fa con il suo grande capitano. La Lazio? Spero che superi i problemi che ha, altrimenti resteremo da soli. La Roma non si può far mettere i piedi in testa, l'anno prossimo non subiremo come quest'anno».

Dai blog