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Gaudenzi out, l'Italia s'aggrappa a Volandri Convocato in extremis sfida El Aynaoui. A seguire Sanguinetti-Arazi. Domani il doppio

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Infatti bisogna vincere tre incontri ed è una leggenda metropolitana quella che un giocatore vada in campo più tranquillo se il suo compagno ha vinto il match precedente. Il tennis è sport individuale che la Davis tenta inutilmente di trasformare in sport di squadra. Ogni giocatore si porta dietro la sua storia e nessuno baratterebbe la propria vittoria con quella della squadra. Detto questo la novità del sorteggio di questo Marocco-Italia si è verificata con qualche ora di anticipo. Dopo avere assicurato che tutto andava bene, Corrado Barazzutti ha deciso a tardissima sera di sostituire Andrea Gaudenzi con Filippo Volandri, allertato fin da martedì ma arrivato a Marrakech con il mio stesso volo alle 21 di mercoledì sera. I miei colleghi che mi avevano preceduto erano indignati con Barazzutti ed anche con Gaudenzi, che avevano escluso ogni problema, anzi si erano seccati con chi cercava di scoprire la verità. A questo punto ci sono tre verità. Una è che Gaudenzi soffrisse di un affaticamento muscolare che lo aveva consigliato ad una visita presso l'ospedale locale. La seconda è che Andrea, scontento delle sue condizioni di forma abbia voluto evitare una brutta figura. Ce n'è però una terza ed è quella che racconta di un Gaudenzi che aveva accettato la convocazione solo in cambio del posto sicuro, ma che si sarebbe seccato quando è stato convocato Volandri. Dietro questa storia a tre facce (probabilmente c'è un pizzico di verità in ciascuna di esse) e molto più grave degli errori di comunicazione certamente commessi, ce n'è uno che riguarda l'organizzazione della squadra. Volandri è partito da Roma alle 12,15 di mercoledì con un volo che sarebbe dovuto arrivare a Marrakech alle 20 ora locale, le 22 in Italia. Sarebbe stato più intelligente inviare una macchina a Casablanca (due ore e mezza di strada da Marrakech) ed avere Volandri sul posto alle 16 anziché alle 21. Il breve volo da Casablanca ha poi avuto un'ora di ritardo). In tal modo Barazzutti ha dovuto scegliere senza che Volandri avesse provato campo (velocissimo) e palle (leggere). In altre parole la situazione di emergenza, creata dalla menomazione o dai dubbi di Gaudenzi, è stata gestita come peggio non si poteva. I marocchini, dal canto loro, non hanno problemi. El Aynaoui è arrivato qualche giorno fa dalla Florida, ma ha il morale alle stelle e la sua condizione non è mai stata migliore. La sola speranza è il ricordo della sconfitta da lui patita in febbraio a Milano, proprio contro Gaudenzi, al ritorno dall'Australia, dove aveva giocato benissimo. Ugualmente dobbiamo sperare che Arazi, un mancino di grandissimo talento ma di totale inaffidabilità, abbia una giornata storta come quella che due anni fa al Foro Italico consentì al nostro Federico Luzzi di batterlo. Giocherà per primo Volandri contro El Aynaoui, poi toccherà a Sanguinetti affrontare Arazi. Davide ha giocato abbastanza bene negli Stati Uniti, dove ha anche battuto Safin e perduto una finale contro Agassi. Il problema è che Sanguinetti non ha mai amato la terra battuta, superficie sulla quale l'anno scorso a Reggio Calabria, ha subito contro il finlandese Tiilikainen una umiliante ed imprevista sconfitta. Nel doppio Barazzutti sarà costretto ad affidarsi alla coppia Galimberti-Bertolini, che hanno esordito l'anno scorso a Follonica contro i modesti portoghesi. I marocchini giocano poco e male il doppio ma sono giocatori di esperienza. Prima però bisognerà vedere come ci arriveremo a questo doppio. È la prima volta che il Marocco gioca un incontro di Davis a Marrakech. Su 30 incontri interni ne ha disputati 27 a Casablanca, uno a Rabat, Agadir e Meknes. Si gioca in uno stadio capace di 2600 posti e che le autorità locali hanno deciso di intitolare con il nome di Younes El Aynaoui, uno dei pochissimi atleti vivent

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