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di FABRIZIO MARCHETTI SI GIOCHERÀ a Istanbul.

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L'Uefa ha comunicato la scelta definitiva alle 18.26 di ieri con un fax di poche righe. «Le consultazioni con le autorità preposte ci hanno rassicurato: la sfida non è in pericolo. Nel caso in cui ci fossero cambiamenti nella situazione internazionale ci riserveremo di comunicarvi decisioni in merito ed eventuali variazioni di programma», questo il senso del messaggio inviato a Formello. L'Uefa, nel primo pomeriggio, aveva più volte contattato la federazione turca per verificare i rischi legati alla trasferta biancoceleste. Un veloce giro d'orizzonte era stato compiuto anche con la Lega Italiana, ma non con Carraro, presidente della Federazione: Ginevra ha solo voluto conoscere gli spazi agonistici liberi, nel fitto carnet d'appuntamenti, per un eventuale recupero a data da destinarsi. La Lazio s'è messa a disposizione dell'organo internazionale: partirà alle 15 da Fiumicino, con un'ora e mezza d'anticipo rispetto al programma originario ma per ragioni squisitamente tecniche. La società avrebbe certamente preferito una gestione diversa del caso, che tenesse in debita considerazione la complessità della situazione irachena. Anche i tifosi, che partiranno domani mattina da Roma con un volo di linea turco per rientrare venerdì, sono sul piede di guerra. «L'Uefa si assume le responsabilità del caso. Già a Cracovia siamo stati vittime di un rinvio: ci auguriamo che esistano le condizioni minime di sicurezza», fanno sapere i circa trenta irriducibili pronti a seguire la squadra a Istanbul. Ieri sera è trapelata la possibilità che nel caso in cui lo spazio aereo in Turchia fosse interdetto ai voli il ritorno della comitiva biancoceleste potrebbe avvenire da una base logistica messa a disposizione dalla Grecia (forse Xanthi, distante circa 200 km da Istanbul). Tutto è chiaramente legato all'evoluzione della situazione irachena. Le reazioni Il presidente biancoceleste Ugo Longo, dalle frequenze di Radio Incontro, ha accolto con rammarico la decisione dell'Uefa. «Stigmatizziamo la decisione dell'Uefa, ci vorrebbe maggiore sensibilità. Non vedo come si possa giocare una gara in un clima del genere. In ogni caso - ha concluso però Longo - se per loro non ci sono pericoli ci adeguiamo perché è una competizione alla quale teniamo molto». Mancini e Favalli si sono invece adeguati con serenità alla decisione dell'organo internazionale: la squadra si rimette alla decisione della UEFA. «Siamo pronti. Ci siamo allenati, la società ha espletato tutti i preparativi per partire ed andare a giocare in Turchia. Siamo tranquilli perché pensiamo che che se ci fosse stato o ci dovesse essere il minimo pericolo, le Autorità competenti avrebbero fatto, o faranno di tutto per tutelare la nostra incolumità». Anche Mancini è sereno: «Se non ci saranno problemi di sicurezza mi sembra giusto disputare la partita di ritorno sul campo del Besiktas». La formazione Mancini recupera Lazetic e perde Inzaghi, messo ko da un violento attacco influenzale. L'ex bomber piacentino dovrebbe disertare l'impegno con il Besiktas: solo la rifinitura di stamattina a Formello scioglierà comunque gli ultimi dubbi. In difesa spazio a Stam e Mihajlovic al centro, con uno tra Pancaro e Oddo a destra e Favalli a sinistra. A centrocampo torneranno dal primo minuto Simeone e Stankovic: sulle corsie esterne dovrebbero muoversi Fiore e uno tra Lazetic e Cesar. In attacco spazio a Chiesa-Lopez, coppia obbligata dalle assenze di Inzaghi e Corradi, out per motivi regolamentari. Diretta tv a rischio La partita (che sarà arbitrata dall'inglese Poll) molto probabilmente non sarà trasmessa in televisione. La Rai, infatti, titolare dei diritti di trasmissione nella partita di andata non ha esercitato il diritto di opzione su quella di ritorno. Il vicedirettore di RaiSport, Giammarioli ha comunicato la decisione dell'azienda di non tra

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