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Akira Toriyama, addio al papà di Dragonball e Arale: l'omaggio di Zerocalcare

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Un mito per gli appassionati di anime, manga e fumetti.  Akira Toriyama, l'artista giapponese che ha creato le popolarissime serie Dragon Ball e Dr. Slump (quella con Arale), è morto improvvisamente a Tokyo a causa di un ematoma subdurale acuto al cervello all’età di 68 anni. La scomparsa del mangaka è avvenuta il 1° marzo ma è stata annunciata oggi, 8 marzo, a una settimana di distanza, come ha rivelato il sito ufficiale di Dragon Ball, precisando che i suoi funerali sono già stati celebrati dai parenti più stretti.

«Ha lasciato a questo mondo molti titoli di manga e opere d’arte. Grazie al sostegno di tante persone in tutto il mondo, ha potuto continuare le sue attività creative per oltre 45 anni», si legge in una dichiarazione sul sito. «Ci auguriamo che il mondo delle opere uniche di  Akira Toriyama continui a essere amato da tutti per molto tempo a venire». Toriyama, uno dei creatori di manga più noti e amati del Giappone, è indelebilmente legato a Dragon Ball, una serie da lui creata, scritta e illustrata che è stata serializzata per la prima volta nel 1984. La serie, incentrata sulle arti marziali e che ha dato vita a personaggi come Goku, Bulma, Crilin, Chichi e Gohan, è stata successivamente adattata in serie animate altrettanto popolari da Toei Animation. 

 

 

L'annuncio della morte di Toriyama è stata accolta da numerosi messaggi di vicinanza e affetto. Anche  Zerocalcare, il nome d'arte di Michele Rech, ha voluto dedicare un disegno al pilastro dei manga, tra i più importanti artefici della diffusione della cultura giapponese in Italia e nel mondo, consegnandolo alla casa editrice di fumetti BAO Publishing che lo ha pubblicato sul suo sito. "Il debito che abbiamo con il maestro Akira Toriyama è enorme- si legge sulla pagina dedicata- la sua assenza sarà un cratere nel nostro futuro, ma la sua opera resterà per sempre, e non smetterà di influenzare nuove generazioni di autrici e autori. Oggi abbiamo una certezza in meno e una in più. Perdiamo un uomo, ma ne consegniamo l’importanza all’eternità. Grazie Maestro".

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