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Pagelle Sanremo 2024, inarrivabili Negramaro. E Ghali canta Cutugno

Carmen Guadalaxara
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"La soddisfazione più grande in questi cinque anni è stata quella di aver fatto quello che desideravo fare. Nel bene e nel male l’ho fatto – ha confessato Amadeus – presentando in anteprima le canzoni della 74 edizione del Festival di Sanremo. Molti mi avevano consigliato di non fare “I Soliti Ignoti” perché presentavo il Festival. Fare il quotidiano ti fa entrare nelle case degli italiani addirittura, secondo me, è quello che ha alimentato Sanremo. Io credo che una cosa aiuti l’altra». Trenta brani. Mille sfumature d’amore. Sanremo si scalda con i brani sentimentali che non sempre fanno sognare. Ci sono tante forme d’amore nelle canzoni in gara, anche quello estremo che porta al suicidio, quello delle ultime parole quelle da scegliere per dirsi addio perché se non si dicono bene diventano rimpianto, parole di scuse. I temi sociali, tanto in voga negli ultimi anni sono rari come miraggi nel mare delle canzoni. «Dieci artisti li ho invitati, ci sono anche alcuni che erano rimasti in stand by dall’anno scorso – ha aggiunto Amadeus».

Lui è così fiero da lasciar intuire anche le sue preferenze durante l’ascolto coadiuvato dall’amico dj Massimo Alberti. «Delle 30 canzoni in gara non ho cambiato una virgola. La canzone per me è un’opera d’arte». In questo Festival la canzone italiana verrà ulteriormente celebrata dai protagonisti di tre grandi successi, ognuno dei quali festeggia un compleanno tondo. E così Giorgia mercoledì 7 febbraio canterà “E poi”, uscito 30 anni fa, Eros Ramazzotti si esibirà giovedì in «Terra promessa, gliel’ho chiesto e ha accettato ieri di ritorno dal Messico», un brano che compie 40 anni, e infine venerdì, o più probabilmente nella giornata conclusiva di sabato 10 febbraio, Gigliola Cinquetti festeggerà i 60 anni di “Non ho l’età”, con la quale vinse Sanremo e l’Eurovision Song Contest nel 1964. Con lo stesso spirito celebrativo, verrà ricordato anche Toto Cutugno, scomparso la scorsa estate a 80 anni, che con il suo “L’italiano” è diventato leggenda. Il brano verrà, come apprende il nostro giornale, interpretato da Ghali. Ospite internazionale l’attore e musicista Russell Crowe. E chissà che non si avveri il sogno di Amadeus: Celentano e Pippo Baudo sul palco dell’Ariston. Tornando ai brani, una volta ascoltati tutti si avverte una strana sensazione: i pezzi di quest’anno sono all’altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme, brano per brano, con la consueta ma doverosa premessa che con un solo ascolto le impressioni non possono che essere parziali e limitate. 
Negramaro voto 10
“Ricominciamo tutto” Non è una canzone per il Festival. E’ musica. E’ arte. Citano Battisti. 
Dargen D’Amico 9.5
“Onda alta”. Il vero schiaffo a Sanremo. Un brano dance corale con un chiaro riferimento alla politica attuale. 
Geolier 9.5
“I p' me, tu p' te” Si conferma il numero 1 nel suo genere rap, completamente in napoletano, che racconta in maniera accattivante l’amore ai tempi moderni. 
Loredana Bertè 9
“Pazza” Un inno autoironico. Loredana fa Loredana con la sua voce grintosa ed energica. Sul podio. 
Ghali 8.5
“Casa mia” Guerra e integrazione razziale. Pezzo innovativo e attualissimo. 
Angelina Mango 8.5
“La noia”. Gioca su mille registri. Da Stromae a Carosone con la complicità nella scrittura del testo di Madame.
Fiorella Mannoia 8
“Mariposa” Ritmo sudamericano per un singolo contro la violenza sulle donne. Lei è una vera combattente. 
The Kolors 8
Un ragazzo una ragazza” Cercano il bis dopo Italodisco. E’un tormentone. 
Emma 8.5
“Apnea” Un pezzo anni ’80. Emma è in formissima e il sound alla Raffaella Carrà e Viola Valentino le porteranno fortuna. 
Annalisa 8
“Sinceramente” Se mi lasci i miei spazi, se mi lasci libera di essere come voglio, allora sono tua sinceramente. Dance nostalgica dei tormentoni che restano 
Il Volo 7.5 
“Capolavoro” Virano verso il pop con l’eleganza con li contraddistingue da sempre.
Gazzelle 7.5
“Tutto qui” Gioca la carte vincente della dolcezza e dello stato d’animo sospeso con una ballad. citando Roma Nord. 
Mahmood 7.5
“Tuta gold” Per Tuta gold ha scritto cinque ritornelli. La canzone definitiva è venuta fuori alle due di notte. Ben fatta con innovazione e melodia. 
Diodato 7
“Ti muovi” A dispetto del titolo. Diodato non si muove. Conferma il suo talento con una poesia ma non rischia. 
Clara 7
"Diamanti Grezzi”. L’attrice Crazy J di “Mare Fuori” cerca una conferma come cantante con un brano nostalgico e ritmato. 
Ricchi e Poveri 7
“Ma non tutta la vita” Si balla con grande nostalgia. I Ricchi e Poveri si amano. 
Santi Francesi 6.5
“L’amore in bocca”. Raffinati, eleganti. Falsamente indie. Molto anni 80. Coraggiosi.
Alessandra Amoroso 6
“Fino a qui” Cita Roma e Vasco. Ma la voce? Meravigliosa ballad. Da riascoltare. 
Mr.Rain 6
“Due altalene” Clona se stesso. Due altalene per due canzoni parallele. Questa volta senza i bambini come supereroi. 
Rose Villain 6
"Click boom!” Brano dance con un ritornello gettonatissimo per la prossima stagione estiva. 
Francesco Renga & Nek 6
“Pazzo di te” I signori del pop sanno cantare. Un classicone sanremese. 
Irama 6
“Tu no” Cerca l’epopea e rischia il too much. 
Big Mama 6
“La rabbia non ti basta” La rapper della body positivty canta per sé e per tutte quelle persone che si sentono sbagliate, dimostrando che se ci credi davvero puoi arrivare dove vuoi. 
Maninni 6
“Spettacolare” Canzone sanremese doc ben interpretata
Sangiovanni 6
“Finiscimi” Tenta la strada della ballad strizzando l’occhio all’indie e perde in freschezza e originalità. 
Bnkr44 5.5
“Governo punk” Loro vogliono un governo punk. Ironici e paraventi. Non centrano al primo ascolto. 
Alfa 5.5
“Vai!” Troppo simile a Bellissimissima in versione indie folk. 
Il Tre 5.5
“Fragili” Il ritornello ricorda Cenere di Lazza. Da riascoltare 
La Sad 5
“Autodistruttivo”. Troppi stimoli e poco stile per identificare chi sono veramente i La Sad. 
Fred De Palma 5
“Il cielo non ci vuole”. Il pezzo è un uptempo che non decolla.

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