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Alberto Veronesi, il libro manifesto del maestro per i lavoratori dello spettacolo: "Sono i nuovi schiavi"

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Che cosa può fare in concreto il movimento dei lavoratori dello spettacolo, e quali sono le riforme che è necessario attuare oggi per evitare una degenerazione del settore in senso qualitativo, oltre che economico? Ce lo dice a chiare lettere il Maestro Alberto Veronesi, direttore d’orchestra e pianista di fama mondiale, nel suo "Lucean le stelle". Manifesto per i lavoratori dello spettacolo (Male Edizioni di Monica Macchioni, maggio 2021, prefazione di Stefania Sandrelli), vero e proprio "j’accuse” di fronte ad una ulteriore svolta reazionaria, contenuta anche nel PNRR, che, non solo non prevede gli investimenti necessari per tutelare i lavoratori dello spettacolo dal vivo, ma che non protegge nemmeno il Paese dalla spaventosa povertà educativa e analfabetismo culturale in cui è sempre più immerso. Le proteste dei lavoratori dello spettacolo in piena epoca di pandemia, con i teatri occupati in Francia e Italia, manifestazioni, dai Bauli all’appello di Fedez, concerti di protesta, rimandano a una storia di conflitti e di discriminazioni che si tramandano già dai tempi della Roma Repubblicana.

I lavoratori dello spettacolo, intermittenti per definizione, non godono del riconoscimento di diritti di base del lavoro quali maternità, pensione, continuità di reddito, ammortizzatori sociali. Oggi addirittura non sono più nemmeno precari, non sono più nemmeno intermittenti, sono diventati invisibili. “Io credo nei buoni maestri, capaci di trasmettere dei valori autentici - dice Stefania Sandrelli, che ha firmato la prefazione del libro - è inevitabile che questa cosa sarà rivalutata prima o poi, ma dobbiamo farlo presto. Io ho avuto la fortuna di potermi esprimere fin dalla più giovane età. Ma quanti sono le giovani e i giovani oggi che, magari pieni di talento, non riescono a trovare alcuno sbocco?”.

Ecco allora un manifesto per la cultura in 10 punti: una nuova Rai riformata, una Agenzia per la diffusione culturale, investimenti per strumenti, sale prova e auditorium per scuole, nuove compagnie, bande e accademie, un nuovo sistema di welfare, contrastare la privatizzazione della cultura e il controllo feudale di potenti “boiardi di Stato”, creare un nuovo esercito di “culturator” al posto di quello da riformare dei “navigator”. 

Il libro offre anche un puntuale excursus sulla vita e le opere di artisti protagonisti di una storia di lotte e di conquiste di fronte all’arroganza del Potere di ogni epoca, dagli autori ed attori delle Tragedie e Commedie delle Dionisiache, dei Ludi Romani, ai giullari, saltimbanchi, musicisti e poeti dell’Ars Antiqua e dell’Ars Nova, da Mozart e Beethoven, Shakespeare e Goldoni fino soprattutto ai coraggiosi attori della Commedia dell’Arte.

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