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Ida Elena De Razza, il nuovo astro nascente del pop

Valentina Pelliccia
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Ida Elena De Razza, stella nascente della musica internazionale, ha pubblicato in questi giorni il suo ultimo singolo pop, "Voices", con la casa discografica Vagus Arcanum Productions. Nonostante la giovane età, Ida Elena ha un percorso artistico di grande rispetto, avendo scelto un campo musicale "controcorrente" e inusuale, da noi poco commerciale, ossia, il folk celtico. Ha studiato presso l'Art Academy Carrara musical e teatro, e mentre si laurea in lingue e comunicazione internazionale presso l'Università degli Studi Roma Tre, Ida Elena già si esibisce nei teatri di tutta Italia. Figlia d'arte (la madre è Fioretta Mari, importante attrice e direttrice artistica italiana conosciuta a livello internazionale e il padre è Armando De Razza, noto cantante e attore), Ida Elena inizia a cantare con una rock band originale, "The Dark side of Venus" e con una tribute band dei Blackmore's Night. Grazie a loro inizia a partecipare agli show dei Blackmore's Night in Germania. Conosce, così, il grande maestro di strumenti storici Albert Dannenmann (ex Blackmore's Night, Cantus Lunaris) ed il grande soprano Gaby Koss (ex Haggard, Cantus Lunaris). Inizia a lavorare con i due grandi musicisti, prima come collaborazione per il suo progetto solista ed, infine, come membro permanente del Celtic Ensemble Cantus Lunaris con cui ha suonato in tutta la Germania e in Austria, inclusa la performance di Cantus Lunaris come headliner al più grande festival gotico in Germania, WAVE GOTIK TREFFEN 2013. Come solista ha registrato due album, "(My) World Music" (2011) e "Native Spirit" (2017, Maqueta Records). Il video di "Native Spirit" ha ricevuto 22 premi in tutto il mondo, tra cui miglior video e miglior cantante al Los Angeles Music Awards 2018. Ha registrato un album con i Cantus Lunaris “Fabula antiqua (2012/13), uno con i Bare Infinity (The Butterfly raiser- 2017), nominato miglior metal album 2017 all'Independent Music Awards di New York. Ida Elena ha, inoltre, pubblicato diversi singoli, tra cui "Vicini d'oceano" (Joseba Publishing, arrangiamento di Pinuccio Pirazzoli). 

Ida Elena, com'è nata la tua passione per la musica?

"La mia passione per la musica nasce con me. Mia nonna diceva sempre che ho iniziato  a cantare prima ancora che a parlare, ascoltando una canzone di Rossana Casale alla radio!. Inoltre, in casa mia hanno sempre tutti cantato, per lavoro o per piacere, sono sempre stata circondata da stimoli artistici, per fortuna".

Perché hai scelto per anni la musica celtica?

"Un giorno, da piccola, ero in salone e in tv c'era la pubblicità di un noto Whiskey e la colonna sonora era un brano in Gaelico Scozzese: non avevo mai sentito niente del genere, ma ricordo benissimo che smisi di fare qualsiasi cosa e ascoltai quel brano incantata. Dovevo saperne di più! Cominciai a cercare dischi, informazioni, libri di testo riguardanti i celti, le tradizioni, la geografia e la filologia. Con i miei studi universitari di Lingue, poi, ho approfondito in particolare la filologia Germanica...immagina che meraviglia per un'amante dei Celti studiare l'alfabeto runico e la sua storia per un esame!".

Perché hai deciso di trasferirti all'estero?

"L'Italia non crede abbastanza nella musica, o meglio basa tutto sulla competizione vocale (vedi talent show) o peggio ancora sul trend. Il trend va benissimo, ma dovremmo lasciare che ognuno possa esprimere i propri sentimenti quando compone. La composizione è organica, dipende molto dal tuo stato d'animo, dalle tue esperienze. Dovremmo lasciare la libertà ad un'artista di partire dal metal e riscoprirsi jazzista: i più grandi esponenti del pop (Madonna, Sting e molti altri) hanno sempre spaziato nei generi e non credo che qualcuno abbia da ridire su questo. Il mio trasferimento prima in Germania e poi definitivamente in Svizzera è dovuto ai concerti (prima del lockdown suonavo tutti i weekend in estate) e a questioni di cuore".

Guardando indietro, inseguivi il tuo sogno, oppure, forse, volevi anche scappare da qualcosa?

"E' una domanda interessante: ho sempre amato "essere" nelle cose che scrivevo, nelle mie fantasie, nei miei disegni. Però no, la musica per me è l'unico luogo davvero reale, non è un'evasione".

Com'è nata la tua canzone "Voices"?

"E' stata un'esigenza. Il lockdown ci ha costretti in casa, ci ha limitati tantissimo nei contatti e nel mio caso, ci ha tenuto lontani dalle nostre famiglie (i miei genitori e i miei amici sono in Italia). Credo di parlare a nome di tutti dicendo che questa situazione ci ha riempiti di dubbi e di angoscia, non solo legati al virus, ma soprattutto legati alla mancanza del contatto, degli affetti, confinati in un appartamento, o per alcuni in una stanza, che sembra diventare una prigione, quando tutto ciò che vorremmo è essere liberi".

Parlaci di "Voices", qual è il significato?

"Le "voci" di cui parlo sono questo, le insicurezze che ci assalgono nei momenti duri, l'oscurità che ci pervade come se fossero nuvole minacciose che arrivano all'improvviso. Cosa vorremmo sapere in quei momenti? Che le persone che amiamo ci saranno in qualche modo, anche se non di presenza e vorremmo che sapessero che anche noi saremo lì per loro, per poter ridere di tutto questo, un giorno, insieme".

Dove possiamo trovare il tuo brano?

"Su Spotify, Amazon, Youtube, tutte le piattaforme digitali".
 

Fa parte di un album? 

"Uscirà un album spezzettato, mese dopo mese, che si intitola "The Journey on" ("Il viaggio in avanti o il viaggio continua"). Ho pensato che anche questo dovesse riflettere il momento attuale: passo dopo passo, costruire una nuova storia".

Come mai non hai scelto di seguire la carriera di tua madre, Fioretta Mari?

"Perché mia madre e' un Maestro della recitazione ed io sentivo la necessità di trovare quello in cui io avrei potuto dare il massimo, senza imitare mia madre, né compararmi a lei. Ho recitato in alcuni film, in ogni caso e lo farei di nuovo con piacere, se si presentasse l'occasione".

Come hanno reagito i tuoi genitori quando hai comunicato loro di voler andar via dall'Italia?

"Mio padre ha capito subito che sarebbe stato necessario, perché conosce la scena Italiana e nello specifico romana .Mia madre non è certamente felice di avermi lontana, ma alla fine ha cominciato a capire che era necessario per trovare la mia strada. Non è detto che un giorno non torni, anzi nei miei piani c'è tornare il prima possibile. Ma con intelligenza".

Il ricordo più bello di tua mamma  e di tuo papà quando eri piccola?

"La cioccolata calda insieme a mia madre al Centro di Roma durante il periodo di Natale, una tradizione che si ripete ogni anno. Ne ho sentito la mancanza, quest'anno. E le volte che guardavamo insieme gli episodi di Sailor Moon, il mio cartone preferito, che lei mi registrava sempre il pomeriggio, mentre ero agli allenamenti di ginnastica artistica. Eravamo inseparabili. Di mio padre, le passeggiate nella parte verde della Balduina, la zona in cui sono cresciuta: la chiamavamo la Valle dei Dinosauri e immaginavamo di essere esploratori alla ricerca di nuove specie di dinosauri. Era una cosa solo nostra".

Inseguendo il tuo sogno credi di aver trascurato la tua famiglia?

"Non mi vergogno di dire che la mia mamma mi manca tantissimo e che non vedo l'ora di riabbracciarla senza lasciarla andare per ore! Mia madre ha dedicato tutta la sua vita per me, ma non credo lo rimpianga. E' grazie a lei se non mi è mai mancata la bussola morale o la stabilità affettiva. Lo stesso, si può dire per mio padre. Seppur separati, i miei genitori ci sono stati sempre e li ringrazio con tutto il cuore".
 

La musica, secondo te, può essere un antidoto contro i periodi difficili come questo che riguarda tutti noi, tutto il mondo? Forse, è proprio questo il potere universale della musica?

"Si dice che la musica sia l'arte più astratta di tutte; infatti, guardare un film, una pièce teatrale, una coreografia, un quadro, richiede la massima attenzione, mentre quando ascoltiamo la musica possiamo lasciare il luogo in cui ci troviamo ed andare con la mente ovunque. Credo che sia questo ciò che rende la musica tanto speciale, essenziale per la nostra anima".

Ognuno di noi nasce con un dono, un destino. Il tuo è cantare? Svolgi anche altre attività?

"Sì, in questo momento sono consulente linguistico presso un'ambasciata di Berna. Le lingue sono la mia seconda passione. Ho sempre amato anche disegnare, la natura e lo studio della storia. Devo ammettere che posso sempre attingere alle mie passioni, in questo sono fortunata!".

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