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Pierdavide Carone, rivelazione choc. Cosa gli è successo

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Negli ultimi tempi lo avevamo perso un po' di vista. E adesso Pierdavide Carone torna alla ribalta con un nuovo album. E con la rivelazione che ha avuto un tumore da cui è guarito solo attraverso interventi chiururgici e chemioterapie.

 

Il silenzio degli ultimi mesi di Pierdavide, dopo il successo dello scorso anno di "Caramelle" con i Dear Jack, è infatti dovuto alla sua lotta contro un tumore. Ora l’artista sta bene e ha deciso di associare l’uscita della sua nuova canzone a un’importante iniziativa a favore di Humanitas e Fondazione Humanitas per la ricerca, che si sta occupando di affrontare il Covid-19 ma che è soprattutto un polo oncologico di eccellenza che ha aiutato il cantante nel periodo più difficile. «La mia scelta di donare questa canzone ad Humanitas - spiega - nasce dalla gratitudine, personale e non solo, nei confronti di una struttura che si è presa cura di me, fisicamente e psicologicamente, quando l’anno scorso non sono stato bene». Da qui dunque la decisione di donare parte dei proventi del brano a Humanitas. Una canzone che, pur sembrando scritta apposta per questo periodo di ripartenza, parte da lontano. «Ha una gestazione di tre anni - racconta l’artista -. Quando ho iniziato a scriverla mi stavo trasferendo a Milano da Roma, dopo delusioni professionali e sentimentali, per tracciare una linea e ricominciare. L’odore degli scatoloni, dei mobili nuovi, mi ha ispirato ’Forza e coraggiò: dovevo rimboccarmi le maniche». Una cosa che ha dovuto poi fare più volte: «’Caramellè era l’inizio di qualcosa di nuovo, ma poi è arrivata la malattia. Il periodo più intenso è stato tra maggio e agosto, che è il più importante per i tour. Qualche volta, anche contro il parere dei medici, andavo a suonare e mi sentivo vivo. Ma dovevo ricominciare di nuovo da capo. Poi si è ammalato mio padre. Anche per lui è stato molto importante il lavoro dei medici di Humanitas. Quando poi ho potuto di nuovo concentrarmi sul brano, si è ammalato il mondo. Così ora ’Forza e coraggiò, nonostante partisse da me, riguarda anche quello che sta succedendo in tutto il mondo». Una canzone di speranza, ma anche di gratitudine. «Dopo la fine del mio percorso, Walter Bruno (direttore comunicazione di Humanitas, ndr) mi ha detto: ’Ma quando ce la scrivi una canzone?’. Io ho subito pensato a ’Forza e coraggiò, era diventata la canzone di qualcun altro. Ora i guadagni possono anche andare a loro, ma non mi rimetterò mai in pari con quello che loro hanno fatto per me». Adesso 
Pierdavide, la cui interpretazione a Sanremo al fianco di Lucio Dalla nel 2012 con ’Nanì’ è ancora impressa nella memoria di tutti, guarda al futuro aspettando di capire come si evolverà la situazione. «Finalmente - spiega - posso dire di avere un disco pronto. ’Forza e coraggiò è solo una parte di un contesto più ampio. Ma oggi il problema più grosso riguarda gli assembramenti. Una canzone singola va bene anche a distanza, online, sui social. Ma per un disco serve il contatto tra le persone, per gli instore, per i concerti. Quindi sicuramente non vedo l’ora di far uscire l’album, ma voglio farlo quando si potrà fare nel modo giusto. E questo non dipende da noi».

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