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Cotechino e dolci, ecco come salvarsi dalle abbuffate di Capodanno

Katia Perrini
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Il cenone di Capodanno è in arrivo con il suo carico di buone pietanze, ma anche di calorie ed eccessi alimentari. Ridurre i danni, senza fare troppi strappi alla tradizione, è però possibile con qualche piccolo trucco, come suggerisce il nutrizionista e fitoterapeuta Ciro Vestita che invita a scegliere buoni ingredienti: «Meglio puntare su porzioni più piccole, ma su cibi di qualità, aumentando le dosi di verdure di stagione, crude e cotte, in particolare cicorie, ricche di fibre. Ma anche carciofi e broccoli». «Il piatto tipico, il cotechino con le lenticchie - spiega Vestita - è davvero una bomba, perché zeppo di proteine: a quelle della carne si aggiungono infatti quelle del legume. Un modo per alleggerire è utilizzare lenticchie decorticate». Un altro trucco «è bollire le lenticchie, buttare l'acqua di cottura, sciacquarle e condirle con poco olio d'oliva». Per quanto riguarda il cotechino, meglio sgrassarlo il più possibile e, in ogni caso, limitarsi a un assaggio. Per la carne, più in generale, il modo più sano di mangiarla è «il bollito, perché nella bollitura diventa più leggera, rilascia molte delle sue proteine brodo. Ed è anche un tipo di preparazione che fa risparmiare - osserva l'esperto - considerando che i tagli per il brodo costano meno, anche se dal punto di vista nutrizionale sono equivalenti. Tra l'altro si tratta dei quarti anteriori, meno pregiati, ma che offrono la sicurezza di essere sempre carne italiana, perché poco considerati per l'importazione. Il bollito condito con olio d'oliva, rosmarino o altre spezie è anche un buonissimo piatto».  Per i dolci, suggerisce Vestita, una spolverata di cannella può essere di grande aiuto. «La cannella, così come la noce moscata, i chiodi di garofano e lo zenzero - sottolinea il nutrizionista - abbassa la glicemia. Anche lo zenzero è un ingrediente magico, ma è una radice che può "raccogliere" metalli dal terreno e, se non si è sicuri della provenienza, meglio utilizzare l'italianissimo rafano, che ha le stesse proprietà e nei decotti un sapore simile». Per chi ha esagerato con il dolci, una bevanda a base di latte e cannella (10 grammi di cannella bollita per 10-20 secondi in una tazza di latte), 2 volte al giorno, è il rimedio giusto abbassare la glicemia. Mentre se il problema è l'"overdose" di grassi - suggerisce Vestita - la ricetta giusta è una tisana, amarissima ma efficace, realizzata con 40 grammi di foglie e gambi di carciofo in mezzo litro d'acqua». Una "medicina" che ha un effetto rapido sull'abbassamento del colesterolo. Per digerire, invece, può essere utile una classica tisana di finocchio, mentre un decotto di malva calma intestino e stomaco infiammati. 

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