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Lupus eritematoso sistemico: nuovo farmaco

lupus

In Italia ne soffrono 30mila persone, per la maggior parte giovani donne

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COSA E' - È legata ad un'alterazione del sistema immunitario che danneggia in maniera anomala i propri organi ed apparati. Non è una malattia infettiva. Vi è una predisposizione genetica ad ammalarsi. Il Lupus Eritematoso Sistemico è poco conosciuto, ma è molto pericoloso: in assenza di una diagnosi precoce e di un adeguato trattamento si assiste ad un rapido deterioramento delle funzionalità degli organi ed in particolare per quanto riguarda il rene può comportare danno irreversibile fino alla dialisi.     CONGRESSO - Se n'è parlato a Bologna durante l'apertura del 28° Congresso Nazionale della SIAAIC, Società Italiana Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, la cui conclusione è prevista il 18 aprile nel Palazzo della Cultura e dei Congressi. Tra i temi che saranno trattati, largo spazio alle allergie alimentari, alla rinite allergica, all'asma bronchiale, alle allergie professionali, a quelle influenzate dalle condizioni climatiche e a quelle al nichel. Interessanti anche i focus sui disturbi del sonno e sull'inadempienza del paziente nei confronti della terapia prescritta.     DIAGNOSI – “Negli ultimi anni grazie alle diagnosi sempre più precoci – spiega il Prof. Amato De Paulis,Professore Associato di Medicina Interna e Direttore della Sezione della Malattie Autoimmuni dell'Università di Napoli Federico II - la prognosi è migliorata e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 95%. In altri casi, la malattia può avere un esordio più subdolo colpendo sin dalle sue fasi iniziali altri organi (polmone, cuore, tubo digerente) presentandosi con affanno, dolore toracico o dolori addominali (pleurite, pericardite e/o peritonite).     SINTOMI - Tra le manifestazioni di esordio della malattia è frequente l'interessamento della pelle soprattutto quella del volto che presenta un arrossamento della radice del naso che si estende alle guance disegnando un tipico aspetto a farfalla. In genere le zone di pelle più colpite sono quelle esposte al sole. I pazienti nelle prime fasi di malattia si rivolgono al proprio medico di fiducia riferendo a seguito di fotoesposizione la comparsa di arrossamenti della cute del volto, delle braccia e delle scollature associate a dolori articolari, muscolari ad una sensazione di facile stanchezza anche per sforzi di lieve entità e di febbre più o meno elevata. Il caposaldo della terapia del LES ancora oggi è rappresentato dal cortisone, che ha migliorato notevolmente la prognosi dei pazienti.     UN NUOVO FARMACO - “Nel 2013, dopo oltre 50 anni un nuovo farmaco ha ottenuto indicazione specifica per il LES – prosegue il Prof. De Paulis - Si tratta del Belimumab, un anticorpo monoclonale, che agisce sul controllo dei linfociti implicati nella potente reazione autoimmune che provoca danno agli organi e ai tessuti del corpo. Questo farmaco è in grado di ridurre la sopravvivenza dei linfociti B e quindi la produzione degli anticorpi diretti contro gli stessi organi del paziente. Durante il congresso di Bologna saranno illustrati i risultati dell'introduzione di questo nuovo farmaco nella pratica clinica e l'impatto che ha avuto sul miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti, in termini di remissione della patologia e di riduzione del dosaggio delle terapie tradizionali. In conclusione è possibile affermare che attualmente i medici hanno a disposizione nuove terapie in grado di combattere il lupus eritematoso sistemico, garantendo una migliore qualità di vita al paziente con riduzione del numero di riacutizzazioni di malattia che spesso richiedono l'ospedalizzazione”.

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