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Vaccino antinfluenzale sì o no? L'Italia si divide sul Web

Vaccino

Dall'analisi di 1.751 messaggi, postati su blog e forum il 52% è contrario mentre il 33% è a favore.

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Vaccino: si o no? Il dibattito è aperto. Sarà per questo che ogni mese (in media), in Italia, la parola chiave “vaccino” viene indagata 4.400 volte su Google? Se si considerano le varianti (vaccini, vaccinazioni, ecc.), si arriva a più di 11.000 ricerche medie mensili. Quindi il dubbio c'è e la gente si informa. Soprattutto su internet, tanto che Eikon ha realizzato per conto di Pfizer una ricerca sulla rappresentazione dei vaccini sul social web. Dall'analisi di 1.751 messaggi, postati su blog e social forum, tra gennaio e agosto 2013 emerge che il 52% del campione è contrario alle vaccinazioni, mentre il 33% è a favore. Il 15% ha invece un'opinione più articolata con giudizi positivi e negativi, e comunque esprime dubbi e perplessità. Chi è pro ritiene i vaccini fondamentali ed efficaci, quindi le emozioni che prevalgono in queste conversazioni sono tranquillità e senso di protezione. Chi è contro ritiene, al contrario, i vaccini poco sicuri e non così importanti per contrastare la malattia. “In generale è il bambino il soggetto intorno al quale si concentrano le ambivalenze, i dubbi e le paure in ambito vaccinale, mentre esiste una vera e propria indifferenza verso il vaccino in età adulta, per gli anziani o per le categorie a rischio. – commenta Cristina Cenci, Senior Consultant Eikon Strategic Consulting – L'assenza di un discorso sul vaccino in età adulta sembra collegarsi ad almeno 3 fattori chiave: una bassa percezione del rischio in relazione alle malattie che il vaccino può prevenire; l'importanza della figura del medico nel costruire consapevolezza intorno ai rischi della malattia e alla scelta di vaccinarsi; e il fatto che gli agenti causali delle malattie siano spesso associati alle condizioni esterne di vita e lavoro, come ad esempio smog e stress”. Purtroppo la vaccinazione viene associata soprattutto alla prima infanzia. In Italia, come del resto anche in Europa, non esiste di fatto una cultura dell'immunizzazione per gli adulti, tranne nel caso del vaccino anti-influenzale che in molte Regioni raggiunge una copertura del 75%. Ma quali sono le patologie gravi nell'adulto per le quali la vaccinazione offre una copertura? Oltre alla ben nota vaccinazione antinfluenzale, utilizzata per la protezione degli over 65 e, in generale dei soggetti fragili, è disponibile un vaccino anti-pneumococco, Prevenar13 (che ha ricevuto l'estensione d'uso negli adulti dai 18 ai 49 anni) per combattere le infezioni da Streptoccoccus pneumoniae, responsabile di patologie importanti quali sepsi, meningite, polmoniti e infezioni delle prime vie respiratorie. Secondo l'OMS l'infezione pneumococcica è la causa principale delle morbosità e mortalità mondiali. Nel 2010 la polmonite ha rappresentato la 6° causa di ospedalizzazione in Italia e secondo i dati dell'ISTAT nel 2008 ha causato il decesso di 6.905 persone con più di 65 anni.

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