Roma Caput Stupri. Caccia al branco dell'aggressione avvenuta fuori dalla stazione metro
Caccia al branco che nella notte tra sabato e domenica ha aggredito una studentessa fuori sede di 23 anni a circa 300 metri dalla fermata "Jonio" della metro B1, a Roma. La procura capitolina, che insieme ai carabinieri della Compagnia Monte Sacro e del Nucleo investigativo del comando provinciale indaga sul caso, sta cercando di ricostruire la vicenda. A partire proprio dai movimenti della ragazza, da quando è uscita dalla stazione metro a quando avrebbe subito la violenza da parte di tre stranieri. Al vaglio degli inquirenti le testimonianze di chi potrebbe aver visto o sentito movimenti o rumori sospetti così come le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Stando al racconto fornito dalla vittima, tre uomini, descritti come di origine nordafricana, l’avrebbero bloccata all’angolo tra via del Gran Paradiso e via di Valle Melaina poco dopo la mezzanotte. Al quel punto, secondo il suo racconto, due l’avrebbero immobilizzata e un altro stuprata. Per il momento, però, non ci sarebbero riscontri oggettivi. La versione della vittima potrebbe essere confermata dalle analisi effettuate sugli indumenti indossati dalla giovane calabrese la sera dell’aggressione e dai tamponi svolti all’ospedale Sandro Pertini, dove è stata accompagnata da una automobilista di passaggio a cui aveva chiesto aiuto.
Studentessa denuncia: “Stuprata all'uscita della metro B1”
Nel frattempo i militari dell’Arma hanno ascoltato come persona informata dei fatti il fidanzato della 23enne, romano. La ragazza lo avrebbe infatti chiamato al cellulare subito dopo l’aggressione. Il giovane non sarebbe però stato in grado di confermare la versione della 23enne e avrebbe anzi nutrito dei dubbi sulla veridicità del racconto. Ma se questa violenza è ancora da considerare un «presunto stupro», come sottolineano gli inquirenti, quelli acclarati nel corso degli ultimi due anni, a Roma, sono ben 16, la maggior parte dei quali commessi da extracomunitari. L’episodio raccontato dalla 23enne arriva a poco più di un mese di un’altra terribile vicenda, quella dello stupro di una 18enne nel parco di Tor Tre Teste. Lo scorso 25 ottobre la giovane si era appartata in macchina con un amico quando gli aggressori, magrebini, hanno rotto il vetro della vettura e uno di loro, ancora ricercato, ha abusato della ragazza.
Roma, violentata da tre uomini alla fermata Jonio. Parte l'inchiesta della Procura
Nella stessa area verde, il 24 agosto 2025, era stata una 60enne romana ad essere rapinata e stuprata da un 26enne gambiano. Lo stesso che, dopo 48 ore, aveva mietuto un’altra vittima, violentando una 44enne che attendeva l’autobus nei pressi di via Prenestina. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, a finire al centro delle cronache è stato un 36enne peruviano, promoter di ragazze immagine. L’uomo, arrestato e posto ai domiciliari per aver stuprato una 20enne fuori dal locale "El Taboo", al Tiburtino, era evaso per violentare una seconda ragazza, sempre 20enne, questa volta nella discoteca "Room 26". Un caso che ha scosso la Capitale è stato poi quello della violenza sessuale consumata la notte tra il 22 e il 23 settembre 2024. Una 42enne, che stava raggiungendo la stazione Termini per prendere il bus, è stata bloccata, condotta in uno dei sottopassi di Porta Pia e violentata da un 40enne, un marocchino senza fissa dimora. Una vicenda non meno agghiacciante è stata quella che ha visto protagonista una 30enne italiana la mattina del 27 novembre 2023. La donna è stata minacciata con un coltello alla gola e stuprata da un nigeriano all’interno di uno stabile occupato a Tor Cervara.
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