"Lista degli stupri" al Giulio Cesare, al vaglio la posizione di uno studente ma è caccia agli istigatori
È stata ascoltata ieri mattina dagli agenti della squadra mobile e dalla Digos di Roma, che stanno indagando sul «caso» della «lista degli stupri» comparsa giovedì in uno dei bagni dei maschi della scuola, la preside del liceo Giulio Cesare, Paola Senesi, anche per chiarire eventuali profili politici connessi alle elezioni studentesche. Tradotto: per vagliare l’ipotesi (partita dalla presenza nell’elenco dei nomi di giovani candidati) di una vendetta politica. Sarebbe sospettato uno studente quattordicenne, considerato «problematico», presumibilmente istigato a compiere il gesto. Se le indiscrezioni fossero confermate, sotto la lente ci sarebbe, in sostanza, un ragazzo con già sue difficoltà pregresse indotto ad agire per fini politici. Senza ovviamente nulla togliere alla gravità in sé del fatto, sul piano della responsabilità, sarebbe una vicenda da inserire e valutare all’interno del contesto scolastico in relazione alle determinate circostanze per la quale si sarebbe verificata. Restando nel mondo reale, lontana, insomma, dall’essere considerata «l’ennesima manifestazione di una cultura che riduce i corpi delle donne a oggetti da insultare e controllare e che ha radici molto profonde nel patriarcato», come descritta dal Collettivo transfemminista della scuola.
Lista degli stupri. La condanna dei prof: "Basta con l'omertà l'omertà"
Lo stesso che ha attaccato le parole usate dalla dirigente scolastica («una scritta scriteriata») per commentare l’accaduto, tornando a reclamare percorsi di educazione sessuo-affettiva. Più semplicemente, sarebbe un atto idiota – condannabile anche senza fare ideologia sul tema della violenza contro le donne con al centro ragazzi infilati in una situazione più grande di loro. La stessa (sicuramente brutta) storia dietro ad altri simili fatti consumati nelle scuole superiori della città.
Dall’episodio del liceo Newton, venuto alla luce a gennaio scorso, con la denuncia, per bocca sempre del collettivo della scuola, delle foto di alcune studentesse modificate tramite un programma per farle apparire nude per poi mostrarle a vari studenti, fino alla lista di «conquiste» delle ragazze stilata da alcuni maturandi che l’anno scorso fece notizia al Visconti.
Roma, al liceo Giulio Cesare di Roma spunta la lista degli stupri. Valditara: "Basta violenza"
Il picchetto di ieri mattina non ha fermato le lezioni al Giulio, ma ieri è stato comunque il giorno della protesta che ha alzato il livello di tensione nell’istituto di Corso Trieste. Per venerdì, gli studenti hanno organizzato un corteo: promettono di non fermarsi perché quanto avvenuto non cada nel dimenticatoio. I docenti, unendosi alla nota della dirigente, hanno espresso la loro «più ferma e severa condanna per la scritta inqualificabile» apparsa sul muro del bagno e la loro vicinanza alle persone colpite dal gesto inqualificabile, ribadendo l’intenzione di continuare il loro lavoro sulla parità di genere e gli altri argomenti affini «tramite le attività formative già in corso», nell’ottica di potenziamento.
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