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Roma, papocchio burocratico sui nuovi bus: sono fermi in officina

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Martina Zanchi
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Taglio del nastro, post di rito sui social network e poi dritti in officina a Nettuno. Sono stati presentati il mese scorso i 15 nuovi bus ibridi che si aggiungono alla flotta di Atac ma che per ora hanno percorso solo la strada per il deposito. Si tratta della prima tranche di una fornitura da 110 veicoli, comprati con circa 42 milioni di fondi del Giubileo, che dovrebbero arrivare tutti entro l’inizio del 2025 e all’inaugurazione dei primi 15 c’erano l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, il direttore generale di Atac, Alberto Zorzan, e il sindaco Roberto Gualtieri, che in un video pubblicato sul suo profilo online ha illustrato le caratteristiche delle vetture nuove di zecca. «Sono autobus molto moderni, confortevoli - ha detto il primo cittadino, per poi elencarne tutti gli optional - videosorveglianza, antincendio, monitor multimediali, porte Usb» e via dicendo. Ma soprattutto - ed è quel che più importa ai romani - quegli autobus dovrebbero servire a rafforzare undici linee periferiche del trasporto pubblico locale. Quelle su cui si registrano spesso più disagi.

 

 

Chi però pensava di vederli entrare subito in funzione è rimasto deluso. I mezzi infatti sono parcheggiati in un’officina del comune del litorale, a quasi 70 chilometri da circonvallazione Tuscolana dove, il 24 aprile, sono stati presentati a favore di telecamere. Nulla di preoccupante, spiega Atac: i jumbo-bus da 18 metri funzionano ma non possono ancora circolare, perché non hanno i documenti necessari per entrare in servizio. L’azienda li sta aspettando dalla Motorizzazione e forse - ragionano dalla municipalizzata - complice il lungo ponte di primavera c’è voluto più tempo del previsto. Per quale motivo si trovino fuori città, poi, si spiega con il peculiare contratto siglato con i fornitori che hanno assicurato a Roma Capitale anche la manutenzione «full service» e il cui deposito, a quanto pare, è proprio a Nettuno. Atac comunque assicura che il problema sarà risolto a breve e «conta» di ricevere i documenti la prossima settimana. Peccato per l’inaugurazione, forse un po’ frettolosa, organizzata dal Campidoglio con tanto di invito ai giornalisti.

 

 

Buone notizie intanto arrivano sul fronte dei tram. L’assessore Patanè ha annunciato che alla gara per la costruzione del deposito di via Severini si sono presentate due associazioni temporanee d’impresa (Ati). L’appalto, spiega il delegato alla Mobilità, sarà assegnato entro giugno e i lavori partiranno nel 2024 per concludersi entro il 2026.

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