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Expo 2030 a Riad, la delusione di Gualtieri: "Una brutta sconfitta"

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Quella di Expo 2030 «è stata una brutta sconfitta, Riad ha dilagato oltre ogni previsione, ha vinto al primo turno e ha espresso una forza che avevamo visto in campagna elettorale, anche economica, e che ha reso evidentemente questa Expo del tutto particolare». Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a margine della 173ma Assemblea generale del Bureau international des expositions, a Parigi, dove Riad si è aggiudicata la competizione per Expo 2030.

 La città dell’Arabia Saudita è stata votata da 119 stati membri del Bie, Bureau international des expositions, assegnando già al primo turno l’organizzazione dell’Expo 2030, ottenendo così più di due terzi di preferenze sufficienti a evitare il ballottaggio. Grande delusione per Roma: la capitale d’Italia, che ospiterà il Giubileo del 2025, puntava al ballottaggio per poi cercare di rosicchiare voti a Riad al secondo turno e invece ha ottenuto appena 17 voti, dietro anche a Busan che di voti ne ha ottenuti 29.

 

Per com’è andata la competizione per Expo 2030 «siamo naturalmente amareggiati», ha detto Gualtieri a margine. «Il nostro progetto era molto bello - ha aggiunto - ma i rapporti di forza economici, che qui sono stati espressi, come avevamo anche segnalato e denunciato, hanno portato a un voto nettissimo, a una vittoria schiacciante di Riad. È un tema: molti eventi internazionali stanno andando a colpi di risorse nel Golfo, avevamo segnalato questo problema. Adesso dobbiamo sportivamente accettare la sconfitta». «La qualità del progetto però lascia un’eredità che vogliamo portare avanti in termini di riqualificazione di quel quadrante», ha detto. 

A chi gli chiedeva di una eventuale concorrenza sleale di Riad nella competizione per Expo 2030, il sindaco ha risposto: «Non è il caso adesso di fare polemiche, Riad ha dilagato e non è il caso di ulteriori considerazioni su questo»

«È stata una competizione lunga, dura e appassionante e sarebbe ipocrita nascondere la forte delusione. È chiaro che stavolta hanno vinto logiche non basate su inclusione e sviluppo, che il rispetto dei diritti umani e civili non sono stati considerati una priorità. Non va persa la progettualità messa in campo: molte delle idee possono essere riprese e sviluppate. È il momento della riflessione: occorre capire i motivi di questo risultato e, soprattutto, del mancato sostegno da parte di troppi Paesi». Così in una nota la Presidente della Commissione capitolina Expo Virginia Raggi.

 

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