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Asili nido, il sistema del Campidoglio va in tilt: in busta paga solo 30 euro

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Valentina Conti
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Scoppia un’altra grana che coinvolge le educatrici dei nidi capitolini: quella legata ai problemi sulla liquidazione del Tfr (Trattamento di fine rapporto) per le lavoratrici assunte a tempo determinato. Con il mutamento, dal 2021, di modalità di caricamento dati da parte di Inps, passata da cartacea a telematica, il sistema di gestione di Roma Capitale è andato sostanzialmente in tilt.

Ieri, nel corso della Commissione congiunta Scuola e Personale, si è tentato di fare il punto sulla spinosa vicenda. Perché le criticità non riguardano solo il mancato pagamento ad oggi del Tfr, ma pure le buste paga di qualche decina di educatrici neoassunte. E, soprattutto, non si ha contezza numerica - nemmeno a grandi linee come evidenziato dalla presidente della Commissione Scuola Carla Fermariello, di quante siano le lavoratrici che hanno ritardo nel pagamento del Tfr.

«I Municipi sono in difficoltà nel caricamento dei dati per motivi connessi al personale sotto dimensionato- ha spiegato Fermariello - e c’è un problema sotto il profilo gestionale pure sull’inserimento delle buste paga per diverse educatrici neoassunte che segnalano la mancata presenza all’interno del sistema della documentazione.
Persone che hanno ricevuto buste paga di circa 30 euro, ad esempio».

Per dare il quadro: dei 15 Municipi totali, 8 (I, II, III, IV, VII, XII, XIV e XV) sono alle prese con la fase di avvio delle procedure, con il II, il VII e il XII ancora in attesa di avere la password dell’Inps o con problematicità sulla password, mentre i restanti Municipi sono un po’ più avanti, ma comunque hanno riscontrato difficoltà dal punto di vista tecnico.
Il capogruppo capitolino della Lista Civica Raggi, Antonio De Santis, è intervenuto a rimarcare la «gravità della situazione», affermando di aver ricevuto «decine di segnalazioni di stipendi di educatrici con 30 euro per un’intera mensilità lavorata o 20 euro o 15 euro per mezza mensilità lavorata». «Mi domando - ha sbottato l’ex assessore al Personale della giunta Raggi - come si sia potuto arrivare a questo per un lavoratore che magari non ha nulla da parte». Poi l’affondo: «Chi di dovere poteva immaginare e programmare. Roma Capitale è soggetto datoriale, e non paghiamo gli stipendi, e nessuno se ne accorge... sinceramente sono imbarazzato».

Il consigliere della Lega, Fabrizio Santori, ha chiesto a gran voce «di capire la responsabilità della lentezza dell’iter». La buona notizia, almeno sulle buste paga delle neoassunte (per la maggior parte delle quali il nodo del disallineamento si è scoperto essere stato quello di essere state assunte prima di una determinata data), è arrivato per bocca del direttore della Programmazione, gestione e controllo della spesa del personale del Comune: riceveranno la busta paga mancante insieme a quella di ottobre. Dall’assessorato capitolino al Personale è stato ricordato l’impegno nel contattare i vertici Inps: «È stato preso un appuntamento con il direttore generale e la commissaria straordinaria dove rappresenteremo la velocizzazione delle pratiche e la possibilità di attuare una sorta di task force Roma Capitale-Inps per un intervento congiunto», la promessa.

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