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Fuga dalle aziende regionali. Il presidente di LazioCrea trova posto nel gabinetto di Gualtieri

Martina Zanchi
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È tempo di cambi al vertice nelle società regionali e, cercando i lidi «amici» per riposizionarsi, i vecchi manager scelti da Nicola Zingaretti iniziano a guardare verso Roma Capitale. Ovvero l’ultima grande amministrazione pubblica (oltre a Città metropolitana) rimasta in mano al centrosinistra. Così, mentre il presidente Francesco Rocca inizia a mettere mano a enti e aziende laziali - recenti le nomine dei commissari di Ater Roma e Lazio Disco, Orazio Campo e Giorgio Ciardi - uno dei primi ad aver trovato una nuova collocazione è Luigi Pomponio.

Nel curriculum, tra le sue esperienze professionali, cita il coordinamento «della segreteria dell’onorevole Antonio Maccanico» dal 2001 al 2013 ma dal 2020 e fino a un mese fa è stato sia presidente che amministratore delegato della società LazioCrea. Da venerdì invece è vice capo di gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, che dal canto suo alla ex Provincia può contare su uno staff di 16 persone (tra cui l’ex deputata Pd Patrizia Prestipino e l’ex sindaco dem di Morlupo Bruno Manzi) mentre come commissario straordinario del Giubileo 2025 si «accontenta» di soli sei collaboratori. Tra questi c’è Marco Vincenzi, anche lui del Pd, già presidente del Consiglio regionale e oggi consulente per l’Anno Santo. Ora il Campidoglio è pronto ad accogliere anche Pomponio, che lascia la guida di LazioCrea pochi giorni prima della pesante richiesta di documentazione da parte della Corte dei conti che sta valutando l’apertura di «un’azione di responsabilità amministrativo-contabile» per un «presunto danno erariale derivante dal conferimento di plurimi contratti di consulenza illegittimi» in danno proprio di LazioCrea.

Al centro degli accertamenti ci sono gli incarichi esterni conferiti dalla società tra il 2017 e il 2023 e, per verificarne la regolarità, la magistratura contabile ha disposto all’«amministratore delegato pro tempore» di trasmettere l’elenco di tutte le consulenze degli ultimi sei anni. Dovranno essere specificati «atto di proposta dell’incarico, atto di individuazione dell’incaricato (all’esito di eventuale procedura selettiva)» nonché, tra gli altri documenti richiesti, «atto di verifica dell’avvenuto espletamento della prestazione».

Già a novembre, nel giudizio di parifica sul rendiconto 2021 della Pisana, la Procura regionale aveva posto l’attenzione su LazioCrea segnalando «numerose irregolarità» nell’erogazione di contributi a fondo perduto con risorse Ue. La società si occupa infatti di elargire finanziamenti a cittadini e imprese e, di per sé, fa già molto per sostenere l’occupazione. I suoi dipendenti sono 1.685 (tutti a tempo indeterminato tranne uno) e il costo del personale supera i 65 milioni. Rispetto a tre anni fa l’organico è aumentato di 140 unità. Un incremento sul quale la Corte dei conti potrebbe allargare la verifica già in atto.

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