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Fascia verde Roma, così cambierà la Ztl: permessi "green" e deroghe

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Martina Zanchi
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Sulle modifiche ai divieti di circolazione previsti in Ztl Fascia verde da novembre sale il pressing sul Campidoglio anche dalla Pisana. Ora anche i consiglieri regionali vogliono sapere dal Comune se ci saranno deroghe alle limitazioni imposte a quasi 500mila automobilisti romani, e per questo la commissione Trasporti ieri ha audito l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè. «Offriremo nuovi pacchetti di modifica della delibera che tengano in considerazione i vincoli regionali ma anche i diritti sociali - ha spiegato l’assessore a margine della seduta - Li presenteremo tra circa una settimana».

 

Ma su quali siano i provvedimenti allo studio, per il momento le bocche restano cucite. Qualcosa però è filtrato da Palazzo Senatorio e sembra che l’amministrazione stia lavorando su due principali soluzioni che dovrebbero alleggerire l’impatto dei nuovi divieti senza, però, stravolgere l’obiettivo della delibera. Ovvero migliorare la qualità dell’aria della Città Eterna. Così, data per assodata la deroga per i mezzi Gpl e Bi -fuel, si pensa di offrire ai cittadini un «pacchetto» di poche decine di ingressi senza che i varchi facciano scattare la multa. I «carnet», chiariscono fonti del Campidoglio, sarebbero comunque gratuiti. Altra idea in campo è quella di un chilometraggio «consentito» in Fascia verde, da monitorare tramite una sorta di scatola nera installata sui veicoli autorizzati. In Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna questo sistema è stato già adottato e si chiama «Move -In», acronimo che sta per «Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti».

 

Da sciogliere restano, però, due nodi principali: a chi offrire le deroghe (ad esempio ai cittadini a basso reddito oppure ai lavoratori costretti a raggiungere il centro) e soprattutto, come garantire alla Regione la riduzione dell’inquinamento imposta dal Piano della qualità dell’aria. È questo il punto evidenziato da Patanè alla Pisana. Il piano regionale prevede che la concentrazione di polveri sottili e biossido di azoto in città si riduca dell 11% entro il 2025. Obiettivo che resta irrinunciabile, pena ulteriori sanzioni inflitte dall’Unione Europea. Ma a fronte di un alleggerimento dei divieti, non è chiaro come sarà garantito il raggiungimento del target. Già l’aver spostato di un anno il divieto per i diesel Euro 4, ha spiegato l’assessore alla commissione, ha costretto il Comune ad ampliare la Fascia verde e ad allungare gli orari di stop. Ma le spiegazioni non hanno convinto né il centro destra né il Movimento 5 Stelle del Lazio, che le reputano troppo vaghe. «Il provvedimento è di novembre e sarebbe ormai tempo di conoscere cosa intende fare l’amministrazione capitolina», commentano i consiglieri di FdI Micol Grasselli, Flavio Cera e Chiara Iannarelli.

«Le giustificazioni dell’assessore non sono state convincenti- incalza Roberta Della Casa (M5S), che aggiunge - il Piano di qualità dell’aria prevede la possibilità di effettuare una serie di interventi prima di arrivare alla Fascia verde e lascia al sindaco la facoltà di adeguare le misure». E mentre in città proliferano le proteste contro la nuova Ztl (l’ultima nel Municipio III) il primo cittadino Roberto Gualtieri proprio ieri ha tenuto al chiodo assessorato e tecnici comunali in una riunione durata tre ore. Qualsiasi modifica, comunque, dipenderà dai dati della qualità dell’aria relativi a 2022 e 2023, sperando che non arrivi un’altra batosta. 

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