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Roma, la fascia verde spacca la sinistra: Avs sveglia Gualtieri

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La nuova fascia verde divide anche la stessa sinistra. I consiglieri capitolini e regionali di ‘Alleanza Verdi e sinistra’ hanno scritto una lettera al sindaco di Roma Roberto Gualtieri per chiedere di «revisionare insieme alle istituzioni competenti il piano sulla fascia verde», che «sta generando forti tensioni sociali», e trovare insieme «le soluzioni che tutelino la salute pubblica senza però penalizzare i redditi più bassi». «L’attuale piano, infatti, rischia di aumentare enormemente - si legge nella lettera riportata sulla pagina Facebook del consigliere regionale Claudio Marotta - la distanza tra la cittadinanza e le ragioni della transizione ecologica. Ridurre l’inquinamento e le emissioni di Co2, allontanandosi dai combustibili fossili, significa limitare i decessi da patologie cardio-polmonari e tutelare la salute pubblica. Ma per farlo occorre una strategia complessiva intervenendo su tutti i grandi centri di emissioni inquinanti a partire, ad esempio, dai sistemi di riscaldamento civili ed industriali obsoleti e non solo sulla mobilità urbana». 

 

 

«Le misure previste dal piano - continua la lettera - vanno accompagnate innanzitutto dal potenziamento del trasporto pubblico attuale, dall’estensione della mobilità condivisa che oggi si ferma ai quartieri più vicini al centro e dall’accelerazione della costruzione della nuova rete di mobilità su ferro. Senza questo impegno immediato e concreto, che passa anche dal rapido risanamento di Roma Metropolitane, sarà indispensabile rivedere le scadenze delle restrizioni della fascia verde». «Dobbiamo chiedere con forza al Governo di riscuotere gli ingenti extraprofitti che le multinazionali dell’energia da fonti fossili hanno accumulato in questi ultimi due anni, per investirli in favore dei trasporti pubblici e della transizione ecologica. Per accompagnare scelte così importanti, inoltre, crediamo sia utile - sottolineano i consiglieri Avs - investire nel coinvolgimento della popolazione residente, piuttosto che esclusivamente su sanzioni gravose che scaricherebbero ulteriori costi sulle fasce più deboli. Tutto questo perché i cittadini, che a più riprese e con ogni mezzo in questi giorni hanno chiesto di essere ascoltati, non si sentano abbandonati». 

 

 

Il programma presentato dalla Giunta capitolina, viene precisato nella lettera, «ha la possibilità di cambiare la mentalità e la cultura della mobilità a Roma, dove ancora oggi i trasporti pubblici sono visti come veicoli di marginalità e non come servizi essenziali per l’inclusione. Per fare questo, però, il piano va assolutamente migliorato coniugando sostenibilità ambientale e sociale: due aspetti che devono procedere insieme e non contrastarsi». «Se non risponderemo alla richiesta di aiuto della parte di città che non può permettersi di aderire da subito alle nuove regole, anche per le gravi mancanze del trasporto pubblico, rischiamo un cortocircuito irrecuperabile tra le ragioni dell’amministrazione e le preoccupazioni economiche e pratiche degli abitanti e delle aziende a basso fatturato dell’area metropolitana di Roma che non potranno più avere accesso in città se non acquistando una nuova vettura. Questa - concludono i consiglieri - è una battaglia di tutti e di tutte e insieme possiamo lavorare ad una soluzione che non lasci indietro nessuno».

 

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