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Roma, la Stazione Termini è terra di nessuno tra degrado e criminalità

Elena Ricci
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Si lavano per strada, occupano i monumenti, bivaccano nelle vie, su marciapiedi e su giacigli di fortuna tra sporcizia e degrado. Molti di loro non hanno un permesso di soggiorno, ma diversi precedenti alle spalle. Potrebbe sembrare questa una descrizione di qualche periferia abbandonata, invece è l'immagine quotidiana della Capitale nelle zone che vanno dall'esterno della stazione Termini, piazza dei Cinquecento ed Esquilino. Zone che, seppur nel cuore di Roma, vengono addirittura sconsigliate ai turisti, molto spesso vittime di furti e scippi. Si, perché oltre al degrado e alle condizioni pietose in cui versano, i tantissimi extracomunitari che popolano la zona, vivono di espedienti e commettono reati, spesso anche gravi. Ubriachi o in preda ad alterazione psicofisica per l'assunzione di sostanze stupefacenti che spesso vendono, hanno reso l'esterno della stazione Termini teatro di risse e aggressioni. L'ultima in ordine di tempo ha visto, nella serata di giovedì, l'intervento dei carabinieri ai giardinetti di viale Einaudi, tra piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica, dove 4 stranieri sono stati denunciati a causa di una rissa.

 

 

Ancora, qualche giorno prima, sempre i carabinieri sono intervenuti in via Giolitti, dove una decina di nordafricani si sono affrontati a calci e pugni ferendo un militare, mentre nella stessa giornata, la polizia è intervenuta in piazza dei Cinquecento per un accoltellamento tra un tunisino e un nigeriano. Il tutto avviene a pochi passi dalla stazione e dal capolinea degli autobus, dove transitano turisti e famiglie. Molto spesso questi sono ostaggi della paura in situazioni al limite, come quella del nigeriano che lo scorso anno, armato di coltello, ha seminato il panico tra i passanti. Numeri che sono sempre in crescendo e che, come sottolineato dal sindacato di Polizia Mosap «sono il risultato di una scellerata politica sull'immigrazione che vanifica il lavoro e l'impegno delle forze dell'ordine, costantemente presenti sul territorio». Infatti, dati alla mano, il lavoro dell'Upgsp della questura, diretto da Massimo Improta, è enorme: ogni giorno due volanti solo della Polizia di Stato sono presenti nella zona, di cui una in presidio fisso al capolinea, l'altra itinerante su piazza dei Cinquecento, via Giolitti e via Marsala.

 

 

Non solo: su ogni turno, così come voluto fortemente dal questore Mario Della Cioppa, è presente una task force, con posti di controllo random con quattro macchine e un funzionario e, in più, una volta a settimana con pattuglioni interforze. I controlli dunque ci sono, polizia, carabinieri e Fiamme Gialle presidiano di continuano il territorio e i dati sugli arresti e denunce parlano chiaro. Dal 1 luglio al 25 agosto nella Capitale sono stati denunciati 417 stranieri non extracomunitari e ne sono stati arrestati 157. Per quanto riguarda gli extracomunitari, tutti senza permesso di soggiorno, sono stati denunciati 211 soggetti, mentre 95 sono stati arrestati. 155 sono i denunciati con cittadinanza ignota o apolidi, e 70 gli arrestati. I reati contestati in ognuno di questi casi, sono lesioni, rissa e rapina. Nonostante i controlli, la delinquenza fa da padrona e la zona di Termini resta terra di nessuno.

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