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Roma, è già un flop l'accordo Ama-sindacati. Il personale non aderisce, sarà ancora disastro sui rifiuti

Martina Zanchi
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L’accordo Ama-sindacati sul «premio di risultato», introdotto per incentivare il lavoro domenicale, ha fatto flop: appena il 15 per cento degli operatori ha aderito e per questo Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno deciso di sospenderlo. Il rischio di trovare le strade della Capitale invase dall’immondizia, il lunedì mattina, sembra di nuovo pericolosamente vicino. La coincidenza temporale è fortuita: proprio mentre in Campidoglio il sindaco Gualtieri e l’assessore Alfonsi illustravano ai giornalisti il nuovo piano rifiuti, alla sede Ama di via Calderon della Barca è arrivata la missiva che avvisa la governance che l’intesa del 22 luglio è congelata. Troppo scarsa l’adesione tra i volontari «ancorché a fronte di un mancato coinvolgimento partecipativo e informativo ai vari livelli di responsabilità facenti capo alle varie strutture operative», scrive la Uiltrasporti. Quasi l’85 per cento degli operatori ecologici, quindi, non avrebbe dato la propria disponibilità a lavorare il sabato, la domenica e il lunedì perché non informato a dovere.

 

 

L’accordo, che dovrebbe sostituire il sistema degli straordinari, prevedeva quattro «pacchetti» o formule tra le quali scegliere, corrispondenti a bonus crescenti: l’opzione «Small» dà diritto a un plus di 108 euro per il lavoro domenicale; con la «Medium 1» si sale a 143 euro, ma bisogna presentarsi anche il sabato; e ancora: la «Medium 2» prevede un gettone di 163 euro per chi lavora domenica e lunedì; i più stakanovisti, con la ramazza in mano dal sabato al lunedì, si portano a casa 198 euro grazie alla formula «Large». Ogni dazione aggiuntiva, tuttavia, avrebbe dovuto essere accordata in base al raggiungimento di target di efficienza e del numero di ore effettivamente lavorate. L’accordo sarebbe dovuto entrare in vigore il primo agosto ma, ora che è stato sospeso, si tornerà ai classici straordinari. A meno che Ama non decida di intervenire unilateralmente per convocare i netturbini al lavoro anche nel fine settimana, viste le condizioni igieniche critiche in cui la città versa ormai da settimane, e che irritano enormemente il Campidoglio. D’altra parte, quattro giorni fa il direttore generale Andrea Bossola ha già imposto con un ordine di servizio la reperibilità durante le ferie a dirigenti, quadri e responsabili della municipalizzata.

 

 

Una svolta che ha soddisfatto anche i rappresentanti dei lavoratori. «Finalmente si riordina cominciando dalla testa», ha commentato Alessandro Bonfigli, segretario regionale di Uiltrasporti, che sul fallimento dell’intesa sul lavoro domenicale precisa: «Sappiamo che la colpa non è del dg Bossola, di cui riconosciamo il buon avvio alla guida dell’azienda e che, però, si è trovato una catena di comando da riordinare. I dipendenti non sono stati informati a dovere e per questo c’è stata scarsa adesione». L’accordo, a quanto pare, potrebbe restare nel freezer fino a ottobre, quando dovrebbero entrare in servizio i nuovi assunti in Ama. Nel frattempo, però, c’è una città da pulire. Nel centralissimo rione Esquilino, dopo qualche giorno in cui la situazione sembrava migliorata, i residenti sono tornati a segnalare accumuli di immondizia e la presenza di ratti e gabbiani che pasteggiano tra i rifiuti. Le fotografie pubblicate sui social nelle scorse ore rimandano cartoline desolanti del quartiere, da piazza Fanti a via Napoleone III, fino a via Lamarmora, nei pressi della Stazione Termini. In quest’ultimo caso le immagini risalgono proprio a un lunedì: il 1 agosto, quando sarebbe dovuto entrare in vigore il nuovo sistema dei bonus-premio.

 

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