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No vax, c'è un mondo che fa una vita parallela: negozi, bar, palestre e medici senza green pass

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Elena Ricci
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Una vita parallela quella messa in piedi dai "no vax", con una piattaforma web che indica negozi, medici, parrucchieri, ristoranti dove non è richiesto il green pass. Dall'osteopata, al ristorante, al bed and breakfast, centri massaggi, sino ai maestri di danza africana. Sono circa 140 le attività aperte al pubblico nella Capitale che non chiedono il green pass ai loro clienti, in barba alle normative vigenti in materia di contrasto al Covid-19. Si definiscono «No Green Pass» e hanno deciso di protestare «disobbedendo», lasciando libero accesso a chiunque nei loro locali, pur consapevoli del rischio di multe salatissime sia per loro che per i clienti. Rispondo a una sorta di "codice etico" con l'obiettivo «di difendere insieme la libertà e la sovranità di ogni individuo», esponendolo però ai rischi del contagio.

L'invito a questi esercenti, è quello di esprimere la propria posizione personale e di non abbassarsi mai «alle misure discriminatorie ordinate». In realtà, il fenomeno è diffuso in tutta Italia e conta 2221 imprese, tenendo conto di quelleche hanno aderito all'iniziativa «Animap», una piattaforma registrata su server svizzeri che chiama a raccolta tutti gli esercenti che hanno deciso di ribellarsi a green pass e super green pass. Attraverso questo portale, ogni azienda può registrarsi scegliendo di apparire sulla mappa di locali «free pass». Allo stesso modo, un altro portale, registrato però su server francesi, fornisce una mappa di soli ristoratori che non chiedono la certificazione verde.

Dopo averle consultate entrambe, su Roma risultano circa 140 attività «free pass» tra cui 40 attività di ristorazione. Queste mappe interattive che permettono di scegliere il locale desiderato, nel posto desiderato, sono nate all'interno di un gruppo Telegram chiamato «Esercenti No Green Pass» che conta 32.886 iscritti e del gruppo «Animap» con 6mila iscritti.

All'interno del gruppo arrivano richieste da parte di diversi imprenditori che desiderano essere inseriti in questa mappa di locali, mentre molti altri utenti chiedono se nella loro zona sono disponibili bar, ristoranti o sale da ballo per organizzare feste. Nella Capitale, la maggior parte di queste attività si trovano in centro o nei pressi del Vaticano. Alcuni di loro, accanto al nome della loro attività nella mappa, hanno anche specificato ulteriormente di non richiedere il green pass, sebbene la registrazione della loro attività sul sito dia per scontato questo aspetto. Tra questi, ad esempio, un salone per parrucchieri che scrive: «parrucchiere no green pass a Roma, zona San Giovanni. Offro servizi per donna, uomo e bambino».

Ancora, un'erborista che si definisce «libera», oppure avvocati «perla non discriminazione» e una scuola di danza che scrive: «corsi e stage di danza africana con percussioni dal vivo, sia al chiuso che all'aperto anche senza green pass». Per non parlare di B&B in pieno centro che offrono di ospitare gruppi di circa 7 persone. Ad aver aderito all'iniziativa, anche diversi ristoratori, alcuni molto conosciuti, che hanno deciso di far apparire su queste mappe, nome, indirizzo e recapiti della loro attività. Tra questi un pub ad esempio, che dopo aver indicato giorni e orari di apertura, ha scritto «da noi puoi venire come e quando vuoi. Sei il benvenuto».

Stessa cosa anche da parte di un centro yoga che ha scritto accanto al proprio indirizzo che tutti possono entrare indiscriminatamente. Nella lista di esercenti che hanno aderito all'iniziativa, figurano anche studi dentistici e altri professionisti sanitari. Sulla loro presenza nella mappa non ci sono dubbi: il portale è stato appositamente creato per dare la possibilità ai No green pass, di registrarsi e mostrare la disponibilità del proprio locale, quindi nessuno avrebbe potuto inserirli a loro insaputa. Sono sempre di più i locali che espongono sui social o sulle lavagnette all'esterno della loro attività, messaggi con aprono le porte a chiunque. Anche a costo di migliaia di euro di multa.

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