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La Regione Lazio in tilt sul Recup per le visite specialistiche ambulatoriali

Antonio Sbraga
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I lavori in «corsia» al Centro unico di prenotazione (Cup e Recup) per le prestazioni sanitarie stanno creando diversi disagi all'utenza: «Si comunica che con l'imminente passaggio sulla nuova piattaforma ReCup potranno verificarsi dei disservizi. Stiamo lavorando per migliorare il Recup. Nei prossimi giorni potranno quindi esserci disservizi per le attività di sportello (prenotazione, accettazione, pagamento). Ci scusiamo», avvisa la Regione Lazio.

Ma in redazione sono già arrivate diverse segnalazioni da parte dei lettori che confermano i problemi tecnici paventati dalla Regione. La quale da ben 3 mesi, oramai, non aggiorna proprio il «monitoraggio dei tempi d'attesa delle prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso», il cui ultimo aggiornamento risale al «25/07/2021»), ossia a pochi giorni prima dell'attacco hacker di fine luglio che ha mandato in tilt l'intera rete informatica regionale. Da allora il monitoraggio non è più stato ripristinato, al pari di quello relativo agli accessi nei 48 Pronto Soccorso, che forniva aggiornamenti in tempo reale sul numero dei pazienti in trattamento e quelli in attesa di ricovero o trasferimento. Anche Cgil, Cisl e Uil hanno scritto alla Regione per lamentare che, oltre la pandemia, «il resto dei problemi è stato purtroppo accantonato.

A pagarne le conseguenze sono persone con patologie, il più delle volte gravi, che sono costrette ad aspettare mesi per una prestazione sanitaria. Per il post-Covid tra le priorità che ci aspettiamo vengano risolte ci sono in primis l'annoso problema delle liste di attesa e l'accesso ai servizi. Da tempo abbiamo richiesto un confronto per trovare soluzioni e ricondurre la situazione a normalità.

A oggi, a causa del Covid-19, sono saltati 33mila interventi, 400mi1a visite oncologiche e i morti sono aumentati del 6 per cento. Siamo convinti che sia necessaria una vertenza per rilanciare la sanità pubblica regionale a partire da un impegno della Regione a ottenere più risorse dal governo per dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini del Lazio. Sono tanti i temi aperti che meritano risposte, come una riorganizzazione dell'intera rete ospedaliera».

Su quella ambulatoriale lo scorso anno era stato annunciato un piano di recupero per i ritardi accumulati nelle liste d'attesa. E «Cittadinanzattiva ha per mesi cercato di reperire informazioni in merito all'erogazione dei fondi alle Regioni» ma, lamenta l'associazione per i diritti del malato, «alla nostra istanza hanno risposto tutte le Regioni ad eccezione di: Basilicata, Calabria, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto».

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