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Roma, i cinghiali sono diventati i veri bulli: non hanno paura e il pericolo è reale

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Sisgismondo Valente
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Roma è sempre più spaccata tra Nord e Sud. Se quartieri come Balduina, Camillucci, Monte Mario e strade come Cortina d'Ampezzo e Trionfale potevano bearsi, un tempo - almeno in epoca pre-Raggi - di vivere in una specie di bolla violata di tanto in tanto da furti e rapine, potevano certo vantarsi di non dover vedersela con l'ingombrante presenza del clan Casamonica, per esempio, che lì al Sud, invece, imperversa strafottente. Ma le cose cambiano e se da Porta Furba in giù "imbruttiscono", come si dice in certi bar di Roma, i membri della grande famiglia Sinti, su al Nord grugniscono "di brutto" i cinghiali, indiscutibili e prepotenti padroni.

L'ultimo video, quello affidato l'altro ieri ai vispi commenti del web, immortala i nuovi bulli che in branco attraversano via Trionfale sulle strisce dopo aver consumato un po' d'immondizia dietro al bar all'angolo. L'attraversamento sulle strisce, seppur in ordine sparso, denota una certa educazione stradale, non propriamente animale, dettata forse proprio dal fatto di trovarsi a Roma Nord. Chissà se a Roma Sud avrebbero schivato il traffico con lo stesso rigore.

Scherzi a parte, lì al Nord i cinghiali sono una cosa seria già da anni. Questo quotidiano ha puntualmente video documentato lo stato selvaggio dei luoghi e lanciato più di un allarme facendo proprie le preoccupazioni delle mamme che i cinghiali se li ritrovano fuori le scuole, sulle ciclabili e pure nelle aree pedonali. In questi anni la questione ha portato, così come i rifiuti che hanno e continuano ad attirare in aree densamente popolate il clan dei Cinghiali, ad uno sterile scaricabarile tra Comune e Regione, tra la sindaca Virginia Raggi e il governatore Nicola Zingaretti. Proprio l'altro ieri la Raggi è tornata a puntualizzare: «Evidentemente se non si controlla la popolazione animale, che continua a moltiplicare, sono sempre più frequenti le invasioni nelle aree urbanizzate. C'è una denuncia che ho presentato alla Regione Lazio».

Stranamente la Regione non ha replicato. La Raggi ha ragione? Si e no. Perché se i cinghiali si sono moltiplicati è per due motivi: il primo è che hanno tanto cibo a disposizione vicino ai cassonetti a causa della mancata raccolta di Ama, dall'altra è perché la Regione non ha messo su un piano di guerra per combatterli così come avrebbe dovuto. Basti pensare che durante questi due anni di Covid i cinghiali si sono moltiplicati a dismisura in tutta Italia amche a causa delle mancate battute di caccia.

Qualche giorno fa, sempre a Roma Nord, i bulli ungulati hanno perfino caricato l'attore Massimo Lopez che si era avvicinato ai secchioni per buttare l'immondizia. Le mamme umane hanno ben ragione di preoccuparsi perché gli animali diventano pericolosi nel momento in cui non hanno più paura di noi e si muovono di giorno. E una mamma cinghiale che non ha paura di noi e vede la sua cucciolata in pericolo, anche se non lo è, attacca ed è in grado di uccidere l'umano senza alcuna pietà. Ecco perché il tema 'cinghiali' è giusto che entri in campagna elettorale. Il centrodestra fa bene ad alzare le barricate. Il pericolo reale perché fino ad ora è stato sottovalutato. Il nuovo sindaco di Roma, su questo tema, dovrà far arrivare la propria voce oltre i boschi e i fossi di Roma Nord.

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