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Supplenti in tilt per colpa dell'algoritmo

Valentina Conti
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Anche a Roma e nel Lazio è scoppiata la grana Gps. Le graduatorie provinciali delle supplenze sono piene di errori, provocati stavolta dall’algoritmo. “Oltre 6mila le segnalazioni giunte all’Ufficio scolastico regionale in tutta la regione, soprattutto alla primaria, infanzia e alla scuola secondaria di primo grado”, denuncia Saverio Pantuso, segretario regionale Lazio Uil Scuola. “L’algoritmo – spiega Pantuso - ha fallito su tutte le nomine del personale docente, dall’infanzia alle superiori. Abbiamo chiesto un incontro con il direttore generale dell’Usr per domandare l’annullamento delle operazioni e la loro rettifica mediante riformulazione su quanto attiene al personale non nominato, ma anche a chi ha indicato scuole e non è stato soddisfatto. Vanno tutelati i diritti di tutti gli interessati, altrimenti si aprirà un contenzioso enorme”.

“Risultano molti posti vacanti in organico di fatto – aggiunge l’esponente sindacale Uil - e lunedì inizia la scuola. Le criticità ci sono specialmente nel primo ciclo. Sul sostegno mancano centinaia di posti, perché l’algoritmo non ha tenuto conto di alcuni posti disponibili e di altri vacanti nelle strutture scolastiche”. Errori di diverso tipo sulle Gps sia lo scorso anno sia stavolta, dunque. Il motivo? “La cattiva organizzazione dell’amministrazione: da tanto chiediamo procedure finalizzate all’immissione in ruolo del personale precario con 3 anni di servizio”, risponde Pantuso. Insomma, le procedure informatizzate avrebbero dovuto semplificare, e invece i danni si sono moltiplicati. “La procedura dell’algoritmo non può sostituire la funzione umana rispetto alla scelta di una sede – osserva ancora Pantuso – prima le sedi venivano scelte solo in presenza”. Intanto, sul ‘caso Magarotto’ sollevato dal nostro giornale interviene a far chiarezza il dg dell’Usr Rocco Pinneri.

“Nessun problema di mancato inserimento dell’istituto nell’elenco di preferenze delle domande da compilare – assicura Pinneri – ma ad oggi non possono essere nominati i docenti perché dovrebbero avere un titolo di studio specifico universitario che non ha quasi nessuno. Da alcuni anni c’è questa criticità perché le università non fanno i corsi specialistici, quindi i posti vengono coperti con le cosiddette utilizzazioni: un docente nominato su un’altra scuola che può essere spostato sul Magarotto. Abbiamo fatto sempre così per risolvere, e serve aspettare i tempi tecnici perché bisogna prima attendere le nomine sulle altre scuole”. “Copriremo i  posti domani (oggi, ndr) – conclude Pinneri - la preside Pinto lo sa. Il problema è solo questo: la carenza di offerta sul mercato del lavoro. Non c’è nessuno che possa coprire la domanda”.

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