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Incubo monopattini. Commercianti in rivolta nel centro di Roma

Damiana Verucci
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Non bastavano le auto private e altri mezzi non autorizzati a parcheggiare nelle aree destinate in centro al carico scarico merci e ai disabili. Con la «moda» della mobilità alternativa monopattini, biciclette e motorini elettrici hanno letteralmente invaso il cuore della Capitale e non bastano certo i parcheggi loro dedicati in strade come via Margutta, via dell'Oca, viale Gabriele D'Annunzio: stalli spesso ignorati o decisamente troppo pochi come numero per evitare il far west al quale ormai da tempo si assiste. Il grido d'allarme arriva soprattutto dai commercianti, dagli albergatori, da chi in centro ha la sua attività produttiva e combatte ogni giorno con l'indisciplinata mobilità alternativa e non solo. È Roberto Wirth, proprietario e general manager dell'Hotel Hassler di Roma nonché presidente dell'associazione di Via Sistina, a far sentire la sua voce. «Contemporaneamente al Covid hanno preso piede soluzioni di mobilità alternativa come i monopattini che stanno creando numerosi problemi, rendendo ancora più caotica la viabilità». In particolare, fa notare Wirth, su via Sistina, via Gregoriana, piazza Trinità dei Monti, il loro parcheggio di stazionamento ha invaso gli spazi dedicati al carico scarico merci e al parcheggio disabili, costringendo i camion a fermarsi in mezzo alla carreggiata e creando confusione e disagi.

 

 

«Come presidente dell'associazione di via Sistina - continua il titolare dell'Hassler - ho mandato una petizione sottoscritta da tutti gli esercenti alla sindaca Raggi per la rimozione dei mezzi e più volte il ricevimento dell'albergo ha segnalato la situazione alla polizia municipale ma, purtroppo, senza alcun risultato. Chiediamo a gran voce l'intervento del Comune per porre uno stop a questa invasione, che inficia anche la nostra immagine con i turisti stranieri che cominciano a ritornare». Anche Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma, si unisce all'appello. «I nuovi stalli non sono sufficienti e soprattutto la sosta non autorizzata di questi mezzi di mobilità alternativa va sanzionata. Invece, si consente di posizionare biciclette e monopattini ovunque e quello che già è un problema diffuso e generale di mancanza di spazi per il parcheggio del carico e scarico diventa sempre più ingestibile».

È anche vero che chi usa questi mezzi ha la pessima abitudine di lasciarli dove capita, davanti ai monumenti o sui marciapiedi, rendendoli di fatto inutilizzabili. Una criticità a cui l'amministrazione capitolina aveva risposto vietando la sosta in aree specifiche, come piazza del Popolo. Ma se poi i veicoli vengono lasciati dove capita e soprattutto senza sanzione, lo sforzo può risultare inutile. Resta il fatto che nella già complicata situazione del carico scarico merci, che specie in centro non ha mai trovato una soluzione vera e propria, i mezzi di mobilità alternativa contribuiscono a peggiorarla e giorno dopo giorno la loro invasione non è che la dimostrazione di una città lasciata molto spesso nell'incuria e nell'approssimazione di regole e provvedimenti.

 

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