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Via Due Ponti, messo in sicurezza il cantiere in rovina

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Elena Ricci
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Dopo uno stato di incuria e abbandono durato oltre 17 anni, finalmente la palazzina al civico 180 di via Dei Due Ponti, sulla Cassia, torna a vedere la luce.
Proprio su queste colonne, nel mese di maggio, abbiamo dato spazio ai timori e alle lamentele dei residenti costretti a vivere nelle immediate vicinanze di uno scheletro di cemento armato in cui la vegetazione si è fatta spazio prepotentemente e che, da tempo oramai, era diventato rifugio sicuro di tossicodipendenti, clandestini, transessuali e prostitute.
Droga e prostituzione avevano oramai lì una base logistica che preoccupava molto le famiglie delle abitazioni confinanti. Ma non solo: le alte impalcature oramai logorate dal tempo, cadevano a pezzi sulla strada creando una situazione di pericolo non indifferente per i passanti, considerata anche la presenza di una fermata dell’autobus proprio davanti al cantiere. 
Un vero e proprio mostro di acciaio, fatiscente, adibito anche a discarica, posto su una strada importante che collega la Cassia alla Flaminia. Non internato, non nascosto, ma proprio per strada e praticamente attaccato ad altre abitazioni che per anni hanno vissuto con questo incubo affacciando sul degrado.
Diverse sono state negli anni le segnalazioni dei cittadini, qualcuno ha anche presentato delle denunce in Procura. La palazzina apparteneva ad una società di costruzioni, poi fallita. Finita all’asta, è stata in seguito acquisita da un’altra società che non ha potuto portare avanti i lavori a causa di gravi difformità nei permessi.
Al coro disperato dei residenti in via dei Due Ponti si è unito quello di un altro residente del Municipio XV: Massimiliano Pirandola consigliere nel Municipio XIV.
Pirandola da subito si è adoperato presentando diverse istanze all’ufficio tecnico: «Il direttore Ernesto Dello Vicario è stato davvero molto attento e si è impegnato tanto per questa situazione, diffidando l’impresa proprietaria dell’immobile a mettere in sicurezza il cantiere».
A seguito della diffida, la proprietà ha iniziato nella giornata di ieri a sgomberare l’area mettendo in sicurezza i ponteggi pericolanti ed eliminando tutto quanto di intralcio alla sicurezza dei passanti.
«Non avevo mai visto un cantiere del genere, così grande e abbandonato proprio sulla strada - dice Massimiliano Pirandola a Il Tempo - non pensavo, tra l’altro, che il provvedimento fosse così celere. Abbiamo fatto bene ad insistere e bene ha fatto il Municipio a diffidare. Questo è un riscatto importante, un successo meritato, dopo una lunga battaglia di civiltà dei cittadini».

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