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Raffaella Carrà, le foto del corteo funebre a Roma tra lacrime e applausi

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Lacrime e applausi che attraverseranno Roma, e non solo, per tre giorni. E' questo l'ultimo saluto a Raffaella Carrà. Un omaggio a un'artista amata da tutti, cominciato oggi con un lungo corteo funebre che ha toccato i luoghi simbolo della sua straordinaria carriera in Rai. Fino a mezzanotte di domani sarà allestita la camera ardente al Campidoglio, dove già stasera al suo arrivo decine di persone l'attendevano per un ultimo omaggio. Venerdì alle 12 i funerali nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, che domina la città, tra il Vittoriano e il Campidoglio.

"È un grande momento di tristezza ma anche di unione nazionale. Raramente si vede una commozione così trasversale, che unisce tutti. Lei aveva l'affetto di tutti, autentico, così come lei è stata autentica tutta la vita. Questa è una cosa rara per una diva così importante", commenta il presidente della Rai, Marcello Foa. Ed è davvero trasversale la commozione e l'affetto per Raffaella Carrà, la cui scomparsa ha colpito molti anche perché è arrivata improvvisa e inattesa, alla fine di un anno e mezzo segnato già da tanta sofferenza.

Il corteo è partito dalla sua casa di Roma nord, dove viveva da decenni, dividendosi tra la capitale e il suo buen retiro all'Argentario. Una folla di fan e tanti giornalisti hanno accompagnato tutte le soste alle diverse tappe: l'Auditorium Rai del Foro Italico, la sede Rai di via Teulada, il teatro delle Vittorie, la sede Rai di Viale Mazzini, per poi giungere alla camera ardente in Campidoglio, accolta dalla sindaca, Virginia Raggi, visibilmente commossa.

Tutte le tappe sono state contrassegnate da manifestazioni di affetto e cordoglio, con lunghi applausi e un amore palpabile. Alla storica sede di via Teulada 66, tutti i dipendenti Rai sono usciti dal centro di produzione e hanno applaudito a lungo, con le lacrime agli occhi. Tanta gente davanti al Teatro delle Vittorie, dove l'artista fu protagonista di storiche trasmissioni come Canzonissima e Milleluci. "Se vivessimo tutti all'insegna di quello che ci ha insegnato lei, sarebbe un mondo migliore", ha detto Flavio Insinna, che l'attendeva davanti al teatro. Poi la tappa in viale Mazzini, il saluto dei vertici Rai. "Aveva la capacità di essere sempre avanti, lei era questo: la sua dedizione, i suoi valori. Lei era tanto per il servizio pubblico, portava avanti questi valori nei suoi programmi, nelle sue trasmissioni, nel suo modo di lavorare. Le dobbiamo tanto", ha detto l'ad, Fabrizio Salini, mentre il direttore di Rai1, Stefano Coletta, ha ricordato l'affetto che li legava: "Appena nominato a Rai1 ci siamo scritti, lei era felice ed è stato un privilegio per me avere la sua stima. Doveva tornare ma poi 15 giorni dopo è scoppiata la pandemia. Abbiamo iniziato un carteggio che però si è interrotto un mese fa, e potevamo intuire che qualcosa non andasse, perché lei era proprio anti diva, sempre puntualissima. Lei sapeva sempre cosa portare in tv, e al primo posto metteva sempre l'allegria e la serenità. Non aveva orpelli, andava dritta, è diventata icona perché ha sempre vissuto in una libertà etica straordinaria".

Un'icona amata da tutti, la cui immagine sorridente campeggiava su grandi cartelli in tutte le tappe del corteo funebre. Un sorriso che ha unito gli italiani, che ha conquistato il pubblico spagnolo, poi quello sudamericano e che era sempre atteso con curiosità e affetto quando tornava sul piccolo schermo in Italia. E che oggi tutti ricordano con commozione, un senso di profonda tristezza ma anche gratitudine, che ha attraversato Roma in una caldissima giornata di luglio.
(foto Francesco Benvenuti)

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