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Strage di tartarughe sul litorale di Roma: lenze, plastica e reti ed è boom di morti

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Massimiliano Gobbi
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Una tartaruga Caretta caretta è stata trovata morta nel primo pomeriggio lungo la spiaggia di Marina di Ardea, sul lungomare degli Ardeatini. Lanciato l'allarme da alcuni bagnanti, sul posto sono giunti gli uomini della Capitaneria di Porto e il Dr. Valerio Manfrini, biologo che collabora con la rete regionale TartaLazio. «Si tratta di un'esemplare giovane di Caretta caretta - commenta Manfrini - con un carapace lungo una 50ina di centimetri. Presenta un profondo squarcio alla fine del carapace stesso, molto probabilmente dovuto all'elica di un fuoribordo. Adesso l'animale si trova presso la Capitaneria di Porto di Torvaianica, verrà recuperata e domani mattina e portata all'istituto Zooprofilattico».

Sul posto era presente anche il personale della polizia locale di Ardea. E' stato chiamato il servizio Asl Roma 6, la dottoressa Rita Frati (veterinario) e l'istituto Zooprifilattico Lazio e Toscana oltre alle Guardie Zoofile di Anzio e Nettuno che domani mattina preleveranno l'animale presso la Capitaneria di Porto di Torvaianica e lo trasporteranno all'istituto Zooprofilattico. Sono una cinquantina, secondo TartaLazio, le tartarughe Caretta caretta trovate spiaggiate sulla costa romana. Di queste, molte sono morte.  Le cause più comuni sono da rintracciare nelle lenze incastrate in bocca, nelle plastiche sui fondali mangiate dagli animali e nelle reti fantasma abbandonate dai pescatori. A segnalarlo è il dottor Luca Marini, responsabile di TartaLazio, rete regionale del Lazio per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine.

«Gli esemplari spiaggiati da inizio anno sono 51 con quella di Marina di Ardea - dichiara il dottor Marini -  un numero impressionante di casi, che supera abbondantemente il totale degli spiaggiamenti che si registrano di media nel primo semestre. Un dato che da qualche mese però è tornato ai livelli del 2020» «Il 50% degli animali che troviamo, al suo interno ha plastica in corpo - dichiara il dottor Marini - le cause di morte più comuni sono anche le lenze incastrate in bocca e nelle reti fantasma abbandonate dai pescatori» In crescita anche lo spiaggiamento di piccole tartarughine, un fenomeno raro dovuto all'altissimo numero di nidi, ben 6, con oltre 200 esemplari nati la scorsa estate nel Lazio. Fortunatamente quasi tutte le tartarughe rinvenute dall'istituto sono rimaste in vita grazie alle cure del centro di primo soccorso di Zoomarine e della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli.

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