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Dopo il Covid ci mancavano i lavori. San Lorenzo in Lucina: dimezzati i tavolini

Damiana Verucci
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Tre anni fa si è iniziato a parlare dei lavori di rifacimento dei sampietrini di piazza in Lucina e strade limitrofe. Un'esigenza avvertita dagli stessi esercenti, che si erano anche offerti di pagare a loro spese i lavori senza però che l'offerta andasse a buon fine. Oggi quei lavori iniziano, peccato che gli storici locali avevano appena iniziato ad ingranare dopo 14 mesi durissimi tra pandemia e restrizioni di vario li vello. Ed è proprio questo a far saltare su tutte le furie chi da anni invoca il rifacimento della piazza.

 

La tempistica fondamentale per chi fa impresa, e per il momento di certo gli imprenditori hanno una durata del cantiere, che andrà oltre l'autunno, e il fatto di dover rinunciare ad oltre la metà dei tavoli, quegli stessi tavoli che l'Amministrazione ha concesso loro allargando, tempo fa, le maglie normative. Fatto ancora più insolito, a dir poco, è che questi stessi lavori si interromperanno, invece, per circa un mese per far installare dei pannelli fotografici che pubblicizzano gli europei di calcio. Quindi, per dirla come i titolari dei locali sulla piazza, per i tavoli nessuna marcia indietro mentre per il calcio, sì.

 

E il Municipio cosa dice? Confermano dall'assessorato ai lavori pubblici che non è possibile rimandare il cantiere perché la ditta che ha vinto potrebbe facilmente far valere i propri diritti nelle sedi opportune e poi il crono programma dei lavori è stato condiviso con gli esercenti. Semmai, nel noto scarica barile amministrativo soprattutto tra Municipio e Comune, il problema starebbe in chi, in Campidoglio, non avrebbe battuto ciglio e per nulla cambiato idea di fronte all'evidenza di un cantiere sulla piazza.

 

Ma le diatribe politiche poco importano agli esercenti che promettono battaglia e hanno già mosso i loro avvocati. Stamattina occuperanno la piazza con i tavolini, impedendo di fatto l'inizio del cantiere.

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