Scontenti

Scoppia la guerra dei tavolini all'aperto. Le briciole della Raggi ai commercianti

Francesca Mariani

La Raggi concede briciole alle attività della ristorazione e ai laboratori artigianali del centro storico che sono rimaste "senza pane" a causa del Covid. Firmato il via libera al rilascio dei permessi per la circolazione temporanea nelle Zone a Traffico Limitato di centro e rione Trastevere a favore di imprese e aziende che svolgono attività di food delivery e onlus impegnate nel sociale. La Giunta capitolina, invece di rendere liberi gli accessi, ha "rivisto" le discipline di accesso dei veicoli immatricolati come autocarri alla Ztl Centro Storico, Ztl Trastevere e Ztl Merci. Il provvedimento prevede che i veicoli interessati possano accedere e circolare nelle Ztl dalle ore 12.00 alle ore 15.00, nelle sole giornate o nei periodi in cui siano in vigore le misure corrispondenti alla fascia arancione. I permessi avranno decorrenza immediata e potranno essere richiesti fino al 30 giugno 2021, con scadenza fissata al 31 dicembre 2021.

 

  

 

«Con questo provvedimento vogliamo sostenere i ristoranti che hanno sede nella Ztl - spiega la sindaca Virginia Raggi - tra i più colpiti dalla crisi a causa della diminuzione dei turisti, gli operatori del food deliverye chi fa le consegne per le Onlus che si occupano di beneficenza». Ma gli esercenti, e in particolar modo i ristoratori, hanno ben altre idee in testa. Soluzioni più pratiche di quelle partorite dalla Giunta Raggi e in grado di dare veramente respiro a chi è condannato a soccombere, economicamente, alla pandemia. Utilizzare in tutto il territorio comunale gli spazi delle strisce blu per consentire ai ristoratori che non hanno la possibilità di poter montare dehors e lavorare all'esterno, anche se Fipe Confcommercio avrebbe certo preferito un protocollo rafforzato da un maggior distanziamento dei tavoli che avrebbe consentito «una riapertura uguale per tutti».

 

 

Il coprifuoco che limita l'orario dedicato alle cene per ora preoccupa meno. Fipe si rivolgerà all'Anci per ridiscutere le regole relative all'occupazione del suolo pubblico: «A Roma nel 2020 bar e ristoranti hanno perso due miliardi di euro, in questi primi mesi del 2021 sono andati in fumo altri 400 milioni di euro, per un totale di duemila imprese chiuse e ottomila posti di lavoro persi», spiega Luciano Sbraga, direttore di Fipe Confcommercio Roma. «La riapertura, così come è stata pensata, non è un vaccino, ma una semplice aspirina. Ecco perché vogliamo chiedere all'amministrazione capitolina di sacrificare i parcheggi delle strisce blu a favore dei tavoli di bar e ristoranti. A questo punto è l'unico modo per salvare le aziende», anche se, va sottolineato, vanno trovati comunque altri escamotage per dare a tutti un dehors. Basti pensare ai ristoranti presenti in molte vie del centro storico, dove non ci sono strisce blu o che ricadono nei "piani 0", ovvero vicoli e piazzette in cui per motivi di sicurezza non è possibile posizionare tavolino all'aperto.